Aneddoti, fiabe e filastrocche

Discussione in "Archivio di tutto il resto" iniziata da silvia8869, il 18 febbraio 2017.

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  1. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    Chiodi

    C'era una volta un ragazzo dal carattere molto difficile.
    Si accendeva facilmente, era rissoso e attaccabrighe.
    Un giorno, suo padre gli consegnò un sacchetto di chiodi,
    invitandolo a piantare un chiodo nella palizzata che recintava il loro cortile
    tutte le volte che si arrabbiava con qualcuno.
    Il primo giorno, il ragazzo piantò trentotto chiodi.
    Con il passare del tempo,
    comprese che era più facile controllare la sua ira che piantare chiodi e,
    parecchie settimane dopo, una sera,
    disse a suo padre che quel giorno non si era arrabbiato con nessuno.
    Il padre gli disse:
    "È molto bello. Adesso togli dalla palizzata un chiodo per ogni giorno in cui non ti arrabbi con nessuno".
    Dopo un po' di tempo, il ragazzo potè dire a suo padre che aveva tolto tutti i chiodi.
    Il padre allora lo prese per mano, lo condusse alla palizzata e gli disse:
    "Figlio mio, questo è molto bello, però guarda: la palizzata è piena di buchi.
    Il legno non sarà mai più come prima.
    Quando dici qualcosa mentre sei in preda all'ira,
    provochi nelle persone a cui vuoi bene ferite simili a questi buchi.
    E per quante volte tu chieda scusa, le ferite rimangono".

    Gli esseri umani sono fragili e vulnerabili.
    Tutti portano un'etichetta che dice:
    "Trattare con cura, maneggiare con cautela, merce delicata".

    - dal web -
     
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  2. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

    l sole viaggiava in cielo, allegro e glorioso sul suo carro di fuoco, gettando i suoi raggi in tutte le direzioni, con grande rabbia di una nuvola invidiosa e di umore temporalesco, che borbottava:
    "Sciupone, mano bucata, butta via, butta via i tuoi raggi, vedrai quanti te ne rimangono".
    Nelle vigne ogni acino d'uva che maturava sui tralci rubava un raggio al minuto, o anche due; e non c'era filo d'erba, o ragno, o fiore, o goccia d'acqua, che non si prendesse la sua parte.
    "Lascia, lascia che tutti ti derubino: vedrai come ti ringrazieranno, quando non avrai più niente da farti rubare".
    Il sole continuava allegramente il suo viaggio, regalando raggi a milioni, a miliardi, senza contarli.
    Solo al tramonto contò i raggi che gli rimanevano: e, guarda un po', non gliene mancava nemmeno uno. La nuvola per la sorpresa, si sciolse in grandine.
    Il sole si tuffò allora allegramente nel mare.
    Gianni Rodari
     
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  3. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    LA SCIMMIA E IL CAMMELLO.
    Favola di Esopo.


    Quello era un giorno particolarmente importante. Infatti, dalla foresta era partito un invito rivolto ai delegati di ogni specie animale che avrebbero dovuto riunirsi in una assemblea durante la quale si sarebbe discusso di un argomento molto serio. Non mancò proprio nessuno. Il primo a prendere la parola fu il leone, indiscusso Re degli animali. Nel rispettoso silenzio generale egli disse: "Carissimi sudditi, ci siamo riuniti oggi allo scopo di stabilire una pace duratura tra noi, eliminando ogni diverbio e ogni invidia per riuscire così ad affrontare insieme gli eventuali pericoli provocati dall'uomo alla natura". Il discorso continuò a lungo, sottolineato da applausi di assenso. Erano dunque tutti d'accordo: era necessario unirsi per superare qualsiasi problema.
    Al termine dell'assemblea ogni animale prese parte al grande pranzo, organizzato per l'occasione. Ci fu cibo in abbondanza e bevande a volontà. Quando tutti furono sazi e soddisfatti qualcuno chiese alla scimmia, notoriamente allegra e vivace, di allietare la cerimonia con qualche spettacolo divertente. Questa, senza farsi pregare, salì sulla pedana e con agilità e simpatia diede inizio ad un numero spassosissimo ricco di salti acrobatici, capriole e danze. Estasiati gli spettatori applaudirono come non mai, divertiti dall'abilità di quell'insolito comico.
    L'unico che rimase in silenzio fu il cammello che, geloso del successo ottenuto dalla scimmia, decise di esibirsi anch'egli sul palco attirando l'attenzione su di sé. Questo buffo animale diede il via ad un balletto goffo e sgraziato. Egli non era affatto agile ne' divertente. Tra i fischi generali fu così costretto a ritirarsi nascondendosi in un angolo dove ripensò ai buoni propositi di cui si era discusso durante l'assemblea: certo, per restare tutti uniti ed amici egli doveva cominciare ad ingoiare un po' della propria invidia.


    L invidia è il peggiore dei difetti perché ci impedisce di ragionare e ci costringe a lanciarci in imprese di cui non siamo all'altezza.
     
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  4. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    Girotondo, girotondo,
    noi giriamo tutto il mondo.
    C’è Gianduia e Meneghino,
    Pulcinella e Arlecchino.
    C’è Brighella e Pantalone,
    Meo Patacca e Balanzone,
    Beppe Nappa siciliano,
    Stenterello che è toscano…
    Girotondo, girotondo,
    noi viaggiam per tutto il mondo,
    e con noi portiam la gioia
    che è nemica della noia.


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  5. antobon

    antobon Colonnello del forum

    In un giorno per sognare
    di sicuro puoi incontrare
    visi allegri e spensierati,
    coi lustrini colorati,
    che rincorron meraviglie
    come il mare le conchiglie.
    Ci son fate con bacchette,
    i nanetti con barbette,
    Biancaneve con la mela
    e la strega tutta sola.
    Poi gli zingari agghindati,
    coi gioielli aggrovigliati,
    le damine e i cavalieri,
    coniglietti e gatti neri,
    incredibili pirati
    con gli occhietti mascherati.
    E non ultima, in cucina,
    la preziosa Colombina
    che prepara i suoi biscotti
    per gli amici tanto ghiotti:
    Arlecchino e Pulcinella,
    Balanzone con Brighella.
    Anche questo Carnevale
    ci riserva un gran finale:
    alla fin della sfilata,
    terminata la giornata,
    la più bella fra le belle
    offre, lieta, le frittelle,
    confettini e caramelle,
    ai bambini deliziati
    dai dolcetti zuccherati.

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  6. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

    Filastrocca un po’ burlona
    per divertire qualunque persona:
    se la salita fosse in discesa,
    se la montagna stesse distesa,
    se tutte le scale andassero in giù,
    se i fiumi corressero all’insù,
    se tutti i giorni fosse festa,
    se fosse zucchero la tempesta,
    se sulle piante crescesse il pane,
    come le pesche e le banane,
    se mi facessero il monumento…
    io non sarei ancora contento.
    Voglio prima veder sprofondare
    tutte le armi in fondo al mare.

    G. Rodari
     
  7. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Scherzi di Carnevale
    Gianni Rodari

    Carnevale,
    ogni scherzo vale.
    Mi metterò una maschera da Pulcinella
    e dirò che ho inventato la mozzarella.
    Mi metterò una maschera da Pantalone,
    dirò che ogni mio sternuto vale un milione.
    Mi metterò una maschera da pagliaccio,
    per far credere a tutti che il sole è di ghiaccio.
    Mi metterò una maschera da imperatore,
    avrò un impero per un paio d'ore:
    per volere mio dovranno levarsi la maschera
    quelli che la portano ogni giorno dell’anno…
    E sarà il Carnevale più divertente
    veder la faccia vera di tanta gente.


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  8. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    Giacomo di cristallo

    Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente.
    Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua.
    Era di carne e d'ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi,
    ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente.
    Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
    Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia,
    e subito la gente poté vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte;
    ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse.
    Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.
    Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo,
    e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte,
    quando gli facevano una domanda, prima che aprisse bocca.
    Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava «Giacomo di cristallo»,
    e gli voleva bene per la sua lealtà; e vicino a lui tutti diventavano gentili.
    Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce *********,
    e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo.
    Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia.
    Chi si ribellava era fucilato.
    I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi.
    La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
    Ma Giacomo non poteva tacere.
    Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui:
    egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno
    e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno.
    Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.
    Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.
    Ma allora successe una cosa straordinaria.
    I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti,
    e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne.
    La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello,
    come se anche la prigione fosse di cristallo,
    e continuava a leggere i suoi pensieri.
    Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce
    e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla,
    ma non riusciva ugualmente a dormire.
    Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui,
    perché la verità è più forte di qualsiasi cosa.

    - G. Rodari -
     
  9. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Il platano e i due viandanti
    Era un caldo mezzogiorno d’estate,
    due viandanti esausti videro un platano e trovarono rifugio sotto le sue alte chiome;
    si sdraiarono e si riposarono all’ombra.
    Ad un certo punto,
    guardando in alto verso i rami,
    cominciarono a scambiarsi tra loro alcune considerazioni sull’inutilità,
    secondo loro,
    di quell’albero che non fa frutti.
    Allora il platano esclamò:
    “Bella gratitudine, uomini irriconoscenti!
    Proprio voi dite queste cose di me,
    che nel frattempo vi sto dando beneficio facendovi ombra!”
     
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  10. IVA

    IVA Autore attivo

    Il contadino, il figlio e l'asino
    Esopo​


    C’era una volta un vecchio commerciante di stoffe di nome Italo che aveva un figlio
    giovane e forte che si chiamava Valeriano.
    Un giorno, entrambi si misero in viaggio verso Roma per acquistare delle nuove stoffe
    che provenivano dal lontano Oriente. Partirono una mattina molto presto:
    il cammino era lungo e faticoso, per questo decisero di portare anche il loro piccolo asinello.
    La bestiola era giovane ma mansueta: spesso Italo lo portava con sé per giungere fino al mercato,
    caricando la sua schiena di pesanti tessuti e stoffe pregiate.
    Padre e figlio decisero di portare con loro l’asinello in modo che, portati a turno dalla bestiola,
    potessero alleviare la fatica del percorso.
    Mentre il padre veniva portato dall’asinello e il figlio procedeva con i suoi piedi,
    i passanti, vedendoli, li schernivano: “Ecco!”, dicevano, “un vecchietto moribondo e inutile,
    mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto!”.
    Valeriano, sentendo queste parole, diceva ai passanti: ”Mio padre è anziano e io sono giovane e forte;
    per questo lui è trasportato dall’asino e io cammino a piedi!”. Ma il vecchio Italo si vergognò tanto
    che in un attimo saltò giù e ordinò a suo figlio di salire al suo posto, suo malgrado.
    Così, il vecchio padre camminava a piedi e il giovane Valeriano viaggiava comodamente sul dorso dell’asinello.
    Ma dopo poco, la folla dei viandanti non tardò a borbottare: “Ecco, un giovinetto pigro e sanissimo,
    mentre indulge alla sua pigrizia, ammazza il padre decrepito!”. Il ragazzo, vinto dalla vergogna,
    si sentì in colpa e costrinse il padre a salire sull’asino insieme a lui.
    Così, venivano portati entrambi dall’unico quadrupede: il borbottio dei passanti e l’indignazione si accresceva,
    perché un unico piccolo e giovane animale era montato da due persone.
    “Povera bestiola, quanto peso è costretto a trasportare sulla sua giovane schiena!”.
    Padre e figlio, sentendo le chiacchiere della gente, si sentirono entrambi in colpa:
    scesero dall’asinello e decisero di procedere a piedi, liberando così la bestiola da ogni peso.
    Allora sì che si sentì, dopo poco, lo scherno e il riso di tutti i passanti:
    “Due asini, mentre ne risparmiano uno, non risparmiano se stessi”.
    Allora il padre, stanco di tutti questi discorsi disse saggiamente:
    “Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci”.
    La favola insegna che le persone intorno a noi, e che non ci conoscono bene,
    spesso ci giudicano facilmente qualsiasi cosa facciamo o diciamo.
    Bisogna sempre comportarsi correttamente senza dare troppo ascolto alle critiche degli altri
    che a volte sono poco costruttive e dannose per noi.
     
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  11. antobon

    antobon Colonnello del forum

    La viola ed il suo profumo

    Fata Primavera aveva portato con sé una scatola piena di profumo delicato: “Regalerò questo profumo al fiore più gentile” disse. I fiori di primavera si presentarono uno ad uno. Prima di tutti la primula: “Io sono bella, i miei petali sembrano di seta. A me potresti regalare il tuo profumo…”; Fata Primavera la rimandò ai piedi dell’albero “No, tu non hai bisogno del mio profumo”. Si presentò la pratolina: “Ed io, che sono la regina del prato, non potrei avere il tuo profumo? Guarda i miei petali, guarda il mio cuore d’oro, sembra una piccola stella”, “Anche tu, pratolina, non puoi avere il mio profumo…”. La viola se ne rimase silenziosa e nascosta. La Primavera le si avvicinò e le disse: “E tu, viola, non mi dici niente?” – “Sono contenta di quello che il signore mi ha dato e non chiedo di più” rispose il piccolo fiore. “Tu viola sei davvero buona e gentile. A te regalerò il mio profumo” esclamò la Primavera e aprì la scatola.
    La viola ebbe in dono il delicato profumo.


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  12. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    La rosa e la rana…
    C’era una volta una rosa rossa molto bella;
    si sentiva soddisfatta al sapere che era la rosa più bella del giardino.
    Ma si accorse che la gente la guardava solo da lontano, perché accanto a lei c’era una rana brutta che faceva repulsione.
    Indignata per quello che aveva scoperto, la rosa ordinò alla rana che se ne andasse subito, e la rana obbedì:
    “Va bene”, rispose, “se così vuoi”.
    Poco tempo dopo, la rana passò dov’era la rosa e la trovò senza foglie e senza petali, e le chiese:
    “Come mai sei conciata così male? Che ti è successo?”.
    La rosa rispose:
    “Da quando te ne sei andata le formiche mi hanno mangiata giorno dopo giorno, e non potrò mai più tornare ad essere come prima”.
    La rana disse:
    “E’ ovvio, perché quando io ero lì, mangiavo tutte queste formiche, per questo eri sempre la più bella del giardino”.

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  13. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

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  14. bigiopaola

    bigiopaola Semi-dio del forum

    Gianni Rodari

    Filastrocca un po’ burlona
    per divertire qualunque persona:
    se la salita fosse in discesa,
    se la montagna stesse distesa,
    se tutte le scale andassero in giù,
    se i fiumi corressero all’insù,
    se tutti i giorni fosse festa,
    se fosse zucchero la tempesta,
    se sulle piante crescesse il pane,
    come le pesche e le banane,
    se mi facessero il monumento…
    io non sarei ancora contento.
    Voglio prima veder sprofondare
    tutte le armi in fondo al mare.
     
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  15. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco dove Shay sapeva che c'erano bambini che giocavano a baseball.
    Shay chiese: "Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?"
    Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in squadra un giocatore come Shay,
    ma sapeva anche che se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza di poter essere accettato dagli altri nonostante la sua disabilità, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno.

    Il padre di Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (non aspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare.
    Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e disse: "Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning.
    Penso che possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono"

    Shay entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si mise sù la maglia del team.
    Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di calore nel petto.
    I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse accettato dagli altri.

    Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti, ma era sempre indietro di tre punti.
    All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo.
    Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo all'idea di giocare in un campo da baseball e con un enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti.
    Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto: ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere e Shay era incaricato di essere il prossimo alla battuta.
    A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche se significava perdere la partita?
    Incredibilmente lo lasciarono battere.
    Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non sapeva nemmeno tenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla.
    In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quel magico momento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza.
    Il primo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la palla.
    Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente la palla a Shay.
    Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla che ritornò lentamente verso il tiratore.
    Ma il gioco non era ancora finito. A quel punto il battitore andò a raccogliere la palla: avrebbe potuto darla all'uomo in prima base e Shay sarebbe stato eliminato e la partita sarebbe finita.
    Invece... Il tiratore lanciò la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
    Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a gridare: "Shay corri in prima base! Corri in prima base!"
    Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così raggiunse la prima base.
    Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione.
    A quel punto tutti urlarono: "Corri fino alla seconda base!"
    Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda trafelato. Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadra avversaria aveva ormai recuperato la palla.. Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla quindi sapeva di poter vincere e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare la palla all'uomo in seconda base ma fece come il tiratore prima di lui, la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
    Tutti urlavano: "Bravo Shay, vai così! Ora corri!"
    Shay raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta.
    Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia.
    A quel punto tutti gridarono:" Corri in prima, torna in base!!!!"
    E così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria e ne fecero l'eroe della partita.
    "Quel giorno" disse il padre piangendo "i ragazzi di entrambe le squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore ed umanità".

    Shay non ha mai dimenticato di essere l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre..
    non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa le raccontò di aver giocato e vinto.

    Tutti noi possiamo fare la differenza!
    Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità, ogni giorno, di aiutare il "naturale corso delle cose" a realizzarsi.
    Ogni interazione tra persone, anche la più inaspettata, ci offre una opportunità:
    passiamo una calda scintilla d'amore e umanità o rinunciamo a questa opportunità e lasciamo il mondo un po' più freddo?
    Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicata in base a come tratta soprattutto i meno fortunati.
     
  16. antobon

    antobon Colonnello del forum

    LA CICALA E LA FORMICA

    Ogni giorno a lavorare,
    sempre e solo faticare,
    su e giù per la stradina,
    col calor de la mattina,
    dall’aurora fino a sera,
    nella notte tutta nera.
    Poche ore per dormire,
    il lavoro è da finire,
    nel mio nido per l’inverno,
    una scorta non disdegno:
    i semini, proprio tanti,
    da portar son tutti quanti!”
    Così pensa la formica
    così pensa, e che fatica,
    lei lavora previdente,
    mentre canta allegramente
    la cicala sotto il sole,
    canta e balla a tutte l’ore.
    -Vieni qui, oh formichina,
    su, riposa, stamattina!
    Vuoi ballare un po’ con me?
    La mazurca: un due e tre!
    Oppur canta, se lo vuoi,
    il sole splende sol per noi!
    -Tu cicala sei imprudente,
    nel lavoro assai indolente,
    tu non pensi al freddo inverno,
    tu nel canto trovi impegno.
    Ora il sole brilla in cielo,
    poi c’è solo fame e gelo!


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    E l’inverno vien davvero
    con tre gradi sotto zero.
    Al calduccio la formica
    più non pensa alla fatica.
    Sempre pieno è il suo pancino
    rubicondo il bel visino.
    -Toc e toc e posso entrare?
    Non ho nulla da mangiare.
    Sento freddo e tutta tremo
    di morire adesso temo.
    -Hai cantato, mia carina?
    Ora balla, oh cicalina!

    Chi non pensa assai per tempo,
    chi nel gioco è sempre intento,
    chi è pigro per natura,
    il futur non s’assicura!

    favola di Esopo riscritta in versi da Anna
     
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  17. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    La zuppa dell’amicizia
    Un giorno, un povero mendicante, camminava in mezzo alla neve, e aveva freddo e fame.
    Giunto a un villaggio bussò a tutte le porte, per chiedere qualcosa da mangiare,
    ma la risposta era sempre la stessa:
    – Non abbiamo niente, vattene via!
    All’ultima casa venne ad aprire una vecchia che gli disse la stessa cosa,
    ma il mendicante insistette:
    – Se mi presti una pentola d’acqua bollente, ti preparerò una zuppa squisita fatta con una corteccia speciale.
    La vecchia allora lo fece entrare e chiamò i vicini,
    che arrivarono curiosi per vedere che cosa avrebbe cucinato lo straniero.
    Il mendicante ogni tanto assaggiava:
    – Ehm… buona! Peccato che non ci sia un po’ di sale…
    Subito uno dei vicini disse:
    – A casa ne ho un po’. Vado a prenderlo.
    Lo straniero assaggiò di nuovo:
    – Buona. Peccato che non ci sia qualche patata…
    Una lavandaia arrivata a curiosare esclamò:
    – Io ne ho. Vado a prenderle.
    Dopo un po’ il mendicante disse:
    – Certo che se ci fossero delle verdure…
    Tutti si ricordarono di averne qualcuna e corsero a cercarle.
    Il forestiero mise tutto nel pentolone, mescolò e assaggiò:
    – Perfetta! Ora possiamo mangiare.
    Peccato, però, che non ci sia un po’ di pane…
    E subito alcuni dei vicini comparvero con delle pagnotte.
    – Ora persino il re si leccherebbe i baffi!
    Peccato non avere le scodelle…
    Tutti uscirono e tornarono con stoviglie, ciotole e cucchiai.
    Lo straniero servì tutti quanti e finalmente si cominciò a mangiare e poi a ridere e a chiacchierare.
    – Puoi lasciarci la corteccia? – gli domandò la vecchia.
    – Certo. Ma la ricetta per questa zuppa è molto semplice:
    basta che ognuno porti qualcosa.
    E mentre tutti, ancora a tavola, chiacchieravano felici, il mendicante ripartì.
     
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  18. IVA

    IVA Autore attivo

    IL RE E L'ERBA VOGLIO!!!
    C'era una volta il regno incantato di "Voglio Volere".
    Il suo re era un'uomo molto viziato avido e tiranno, infatti, ogni suo desiderio veniva esaurito dai servi di corte.
    Il re diceva "voglio da bere" e subito arrivavano i servi con bevande di tutti i tipi.
    Il re diceva "voglio del cibo" e i servi accorrevano portando ogni ben di Dio.
    Il re desiderava un duello d'onore e l'indomani il duello veniva organizzato, magari fra due poveretti che neppure si conoscevano.
    Un giorno il re disse ai suoi servi che sarebbe stato felice di ospitare per cena una fanciulla che lo amasse;
    i servi si guardarono un po' sbigottiti e poi dissero " Certo sua maestà sarà fatto".
    I servitori, la sera, portarono a corte una ragazza che cenò col re ma nel momemnto in cui le venne posta la fatidica domanda "Mi ami" la fanciulla rispose "come faccio ad amarla, mio sire, l'ho appena conosciuta".
    Il re rimase di sasso e la cacciò e così fece con le altre 25 fanciulle che ospitò per cena, tutte cacciate dopo la fatidica domanda.
    Ormai disperato, decise di chedere aiuto al mago di corte e un giorno, mentre si stava facendo portare a spasso sulla lettiga, chiese allo stregone di trovargli un incantesimo che gli permettesse di avere tutto ciò che voleva.
    Il povero mago cercò spulciando su tutti i libri di magia che possedeva senza però trovare quello che gli era stato ordinato;
    Come fare adesso?
    Quando il re fu informato dell'insuccesso del mago andò su tutte le furie e lo fece giustiziare per non averlo accontentato.
    Un giorno si presentò a corte un'astuta volpe che chiese di poter parlare con il re.
    Questi la fece entrare e le diede udienza.
    " Dimmi volpe cos'è che hai da dirmi di tanto urgente da distrarmi dal mio pranzo?"
    La volpe rispose: " L'altra mattina ero al mercato e per puro caso ho udito il desiderio da voi richiesto al vostro mago, è stata forse esaudito?"
    Il re disse: "non ancora, ma sono sicuro che ci stanno lavorando gli altri tre maghi di corte, sai non amo i no come risposta."
    "L'avevo intuito mio Sire" disse la volpe "è per questo che ho portato qua da voi oggi la soluzione a tutti i vostri problemi!"
    " sentiamo dunque qual è questo prodigio?" disse il re con aria dubbiosa.
    La volpe pronta rispose "vedete dentro questo sacchetto ci sono i semi di una rara qualità di erba, L'ERBA VOGLIO, che se piantata nel vostro giardino, vi farà essere un re degno del regno di "VOGLIO VOLERE" in quanto una volta cresciuta, bollita in una pentola, vi farà avere tutto ciò che desiderate, anche il vero amore!"
    Il re stolto comperò tutto il sacchetto pagandolo 1000 monete d'oro, un prezzo spropositato all'epoca.
    Mentre la volpe lasciava il paese di VOGLIO VOLERE a gambe levate sua Maestà fece piantare l'erba nel giardino del castello una prima volta, una seconda , e una terza fino ad esaurire tutti i semi ma l'erba non crebbe mai.


    MORALE?
    Ci sono c'erte cose nella vita che non si possono comperare col danaro o ottenere con la tirannia.
    L'ERBA VOGLIO NON CRESCE NEPPURE NEL GIARDINO DEL RE!
     
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  19. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

    Un vecchio arabo residente a Chicago da più o meno quarant'anni vuole piantare delle patate nel suo giardino, ma arare la terra è diventato un lavoro troppo pesante per la sua veneranda età.

    Il suo unico figlio, Ahmed, sta studiando in Francia.

    Il vecchio manda una e-mail a suo figlio spiegandogli il problema:

    "Caro Ahmed sono molto triste perchè non posso piantare patate nel mio giardino quest'anno, sono troppo vecchio per arare la terra.
    Se tu fossi qui tutti i miei problemi sarebbero risolti.
    So che tu dissoderesti la terra e scaveresti per me.
    Ti voglio bene. Tuo padre."

    Il giorno dopo il vecchio riceve una e.mail di risposta da suo figlio:

    "Caro papà, per tutto l'oro del mondo non toccare la terra del giardino!
    Lì è dove ho nascosto ciò che tu sai... Ti voglio bene anch'io. Ahmed".

    Alle 4 della mattina seguente arrivano la polizia, gli agenti dell'FBI, della CIA, gli SWAT, i RANGERS, i MARINES, Steven Seagal, Silvester Stallone, Arnold Shwarzenegger ed i massimi esponenti del Pentagono che rivoltano il giardino come un guanto, cercando materiale per costruire bombe,antrace o qualsiasi altra cosa.
    Non trovando nulla, se ne vanno con le pive nel sacco....
    Lo stesso giorno l'uomo riceve una mail da suo figlio:

    "Caro papà, sicuramente la terra adesso è pronta per piantare le patate.
    Questo è il meglio che ho potuto fare date le circostanze.
    Ti voglio bene Ahmed."
     
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  20. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Figlio: “Papà, posso farti una domanda?”
    Papà: “Certo, di cosa si tratta?”
    Figlio: “Papà, quanti soldi guadagni in un'ora?”
    Papà: “Non sono affari tuoi. Perché mi fai una domanda del genere?”
    Figlio: “Volevo solo saperlo. Per favore dimmelo, quanti soldi guadagni in un'ora?”
    Papà: “Se proprio lo vuoi sapere, guadagno 30€ in un'ora”
    Figlio: “Oh! (con la testa rivolta verso il basso)
    Figlio: “Papà, mi presteresti 15€?”
    Il padre si infuriò.
    Papà: “La sola ragione per cui me lo hai chiesto era per chiedermi in prestito dei soldi per comprare un giocattolo o qualche altra cosa senza senso, adesso tu fili dritto per la tua stanza e vai a letto.
    Pensa al perché stai diventando così egoista. Io lavoro duro ogni giorno per poi ricevere questo tuo atteggiamento infantile.
    Il piccolo bambino andò in silenzio nella sua stanza e chiuse la porta.
    L’uomo si sedette e diventò ancora più arrabbiato pensando alla domanda del ragazzo. Come ha avuto il coraggio di farmi una domanda simile solo per avere dei soldi?
    Dopo un'ora o poco più, l’uomo si calmò, e cominciò a pensare:
    Forse c’era qualcosa per cui aveva davvero bisogno di comprare con 15€, non chiede dei soldi molto spesso.
    L’uomo andò nella stanza del piccolo bambino e aprì la porta.
    Papà: “Stai dormendo, figlio?”
    Figlio: “No papà, sono sveglio”.
    Papà: “Stavo pensando, forse sono stato troppo duro con te prima. È stato un giorno faticoso per me oggi e mi sono scaricato su di te. Questi sono i 15€ che mi hai chiesto”.
    Il piccolo bambino si sedette subito e cominciò a sorridere.
    Figlio: “Oh, grazie papà!”
    Dopo, da sotto il suo cuscino tirò via delle banconote stropicciate. L’uomo vide che il bambino aveva già dei soldi, e inizio ad infuriarsi di nuovo. Il piccolo bambino iniziò lentamente a contare i suoi soldi, e dopo guardò il padre.
    Papà: “Perché vuoi altri soldi se ne hai già”?
    Figlio: “Perché non ne avevo abbastanza, ma adesso si”.
    “Papà, ho 30€ adesso. Posso comprare un ora del tuo tempo? Per favore torna prima domani. Mi piacerebbe cenare con te.”
     
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