Aneddoti, fiabe e filastrocche

Discussione in "Archivio di tutto il resto" iniziata da silvia8869, il 18 febbraio 2017.

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  1. antobon

    antobon Colonnello del forum

    [​IMG]
    Filastrocca di buon compleanno

    Filastrocca del compleanno
    Vale tutto quanto l’anno
    per chi compie quattro anni,
    mezzo secolo o due ventenni!

    Vale per il simpaticone
    Per il matto e l’ubriacone
    Per il riccio per il biondo
    Per chi è magro e chi è rotondo

    Per chi è giovane o maturo
    Per chi ride come un pazzo
    Per chi è socievole per chi è più duro
    Per chi è vecchio e per chi è ragazzo!

    Quando arriva il compleanno
    bello è stare con gli amici
    Quelli che vedi tutto l’anno
    Quelli dei brindisi felici!

    E per ogni festeggiato,
    il compleanno è fortunato
    se si hanno amici veri
    e gli auguri son sinceri …
    Sorte vuol che tu sia tra quelli
    E che i tuoi siano tutti belli!

    ( di Federica Lucantoni)
     
  2. momimelli

    momimelli Ammiraglio del forum

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    Ninnananna
    delle stelle cadenti

    Lune lucenti, code comete
    Stelle cadenti, dove cadete
    Cadono a stormi, cadono a frotte
    Sono cadute ma non si son rotte
    Sono cadute sopra le foglie
    Mamma le vede ma non le raccoglie
    Dormi bambino, dormi bambina
    Le raccogliamo domani mattina.

    - Bruno Tognolini -
     
  3. bigiopaola

    bigiopaola Semi-dio del forum

    L'asino



    tutta la vita come un asino
    e alla fine niente
    neanche una carota di pensione
    be quel giorno ero scappato
    ero sullo stradone che porta in citta’
    ed ero nero
    ma nero
    ma di un nero
    e pensavo tra di me
    un asino no un asino no
    non e’ non e’ intelligente
    lavora lavora per niente
    memoria non ha
    le feste non fa
    e’ piu’ e’ piu’ che paziente
    pero’ se gli capiti quando gli gira
    che calci che calci che calci che tira
    un asino no
    un asino no
    non e’ non e’ intelligente
    lavora lavora per niente
    memoria non ha
    le feste non fa
    e’ piu’ e’ piu’ che paziente
    pero’ se gli capiti quando gli gira
    che calci che calci che calci che tira
    il pane la pasta le botte di un mostro
    chi e’ che li porta i-o’
    il pane la pasta le botte di un mostro
    le zucche i carciofi le arance i meloni
    chi e’ che li porta i-o’
    il pane la pasta le botte di un mostro
    le zucche i carciofi le arance i meloni
    la terra le pietre la legna il carbone
    chi e’ che li porta i-o’
    il pane la pasta le botte di un mostro
    chi e’ che li porta i-o’
    il pane la pasta le botte di un mostro
    le zucche i carciofi le arance i meloni
    chi e’ che li porta i-o’
    il pane la pasta le botte di un mostro
    le zucche i carciofi le arance i meloni
    la terra le pietre la legna il carbone
    chi e’ che li porta i-o’
    i-o’
    un asino no
    un asino no
    non e’ non e’ intelligente
    lavora lavora per niente
    memoria non ha
    le feste non fa
    e’ piu’ e’ piu’ che paziente
    pero’ se gli capiti quando gli gira
    che calci che calci che calci che tira
    il pane la pasta le botte di un mostro
    chi e’ che li porta i-o’
    il pane la pasta le botte di un mostro
    le zucche i carciofi le arance i meloni
    chi e’ che li porta i-o’
    il pane la pasta le botte di un mostro
    le zucche i carciofi le arance i meloni
    la terra le pietre la legna il carbone
    chi e’ che li porta i-o’
    il pane la pasta le botte di un mostro
    chi e’ che li porta i-o’
    il pane la pasta le botte di un mostro
    le zucche i carciofi le arance i meloni
    chi e’ che li porta i-o’
    il pane la pasta le botte di un mostro
    le zucche i carciofi le arance i meloni
    la terra le pietre la legna il carbone
    chi e’ che li porta i-o’
    un asino no
    un asino no
    non e’ non e’ intelligente
    lavora lavora per niente
    memoria non ha
    le feste non fa
    e’ piu’ e’ piu’ che paziente
    pero’ se gli capiti quando gli gira
    che calci che calci che calci che tira
    appunto.
     
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  4. antobon

    antobon Colonnello del forum

    [​IMG]

    La filastrocca sul Ferragosto

    «Filastrocca vola e va
    dal bambino rimasto in città.
    Chi va al mare ha vita serena
    e fa i castelli con la rena,
    chi va ai monti fa le scalate
    e prende la doccia alle cascate…
    E chi quattrini non ne ha?
    Solo, solo resta in città:
    si sdrai al sole sul marciapiede,
    se non c’è un vigile che lo vede,
    e i suoi battelli sottomarini
    fanno vela nei tombini.
    Quando divento Presidente
    faccio un decreto a tutta la gente;
    “Ordinanza numero uno:
    in città non resta nessuno;
    ordinanza che viene poi,
    tutti al mare, paghiamo noi,
    inoltre le Alpi e gli Appennini
    sono donati a tutti i bambini.
    Chi non rispetta il decretato
    va in prigione difilato».


    Gianni Rodari

     
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  5. antobon

    antobon Colonnello del forum

    Presunzione


    L'hanno vista
    ostentava sicurezza
    molto spesso si presenta a braccetto
    con l'arroganza,
    presunzione...
    da sempre amiche in cerca dell'occasione
    della partita giusta
    che sono convinte sempre di vincere
    di tenere la scena
    un panino con l'ego questa la loro cena
    Ma quando incontrano l'umiltà e la dolcezza
    e la loro amica pazienza!
    Si defilano leste
    ... han già perso in partenza!

    Laura Marchetti

     
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  6. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    C'era una volta un paese triste e desolato,
    dove regnava una corte di despoti e tiranni,
    che decidevano a loro piacimento cosa fosse bello e cosa fosse giusto,
    e chi faceva bene e chi faceva giusto,
    soprattutto chi era più importante del cosa.
    Cittadini che potevano fare quel che volevano, perchè nelle grazie dei reali,
    cittadini che facevano le stesse cose dei privilegiati, ma per loro era diverso,
    loro venivano rinchiusi nella torre del castello.
    I regnanti volevano il potere e la sudditanza,
    bastava apparire come sottomesso e mai la torre si sarebbe spalancata per loro.
    E a chi non si piegava all'aggiogamento non restava che aspettare che un giorno arrivasse la fine dell'oppressione..
    aspettare che cambiasse tutta la corte regnante..
    Tante famiglie reali nel corso degli anni si erano succedute,
    ed i sudditi erano lì, le avevano viste tutte,
    tante famiglie reali si erano aggiudicate l'instabile trono..
    e altrettante famiglie furono spodestate..
    Non restava che aspettare arrivasse quella giusta.. la casata che finalmente avrebbe portato la serenità e la giustizia nel paese..
    quella che avrebbe giudicato tutti allo stesso modo,
    e non in base al nepotismo.. o all'asservimento di chi opportunatamente taceva, o convenientemente elogiava..
    Il popolo nulla poteva contro le leggi malvagie, ma sapeva che i regnanti sarebbero caduti..
    cancellati dalla mente e dalla memoria nulla sarebbe rimasto di loro..
    e il trono sarebbe passato ad altri regnanti, forse finalmente meritevoli del titolo a loro conferito.

    Morale della storia.. nulla è per sempre..
    per fortuna..
     
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  7. lorilu

    lorilu Imperatore del forum



    La voce del mare

    C’era una volta, tanto tempo fa,
    un’isola, cullata dalle onde del Mare.
    Era un’isola meravigliosa, ricca di doni, frutti e fiori;
    un dolce clima allietava i suoi abitanti,
    che non avevano bisogno di costruire case o altri ripari,
    perché anche la notte era con loro gentile,
    e le stelle del cielo erano così vicine
    che potevano scaldare i loro corpi.

    Questa terra incantata era stata data in dono
    dagli Elfi del Mare ai bambini della terra,
    che liberi da ogni pericolo e preoccupazione,
    passavano il loro tempo inventando giochi
    e suonando flauti e strumenti d’ogni genere.

    Un giorno un bambino, camminando lungo la riva del mare,
    trovò una bellissima conchiglia
    che la marea aveva lasciato sulla spiaggia;
    il bimbo la raccolse e con grande entusiasmo la portò ai suoi amici.
    Tutti furono meravigliati da tanta bellezza,
    che subito abbandonati i giochi, si dedicarono
    alla ricerca di quegli oggetti incantevoli;
    e tanto fu l’impegno, che presto sull’isola
    non si trovo più altre conchiglie.

    Raccolta che fu, l’ultima conchiglia,
    vi fu una gran festa; tutti risero,
    saltarono e cantarono a lungo
    e venuta la sera si accesero fuochi e lanterne
    e la festa continuò, finché
    la stanchezza fiaccò i loro corpi e caddero
    addormentati in un sonno profondo.

    Sognarono la loro festa e bellissimi giochi,
    ma nel sogno, l’aria era così ovattata
    che voci e canti si potevano sentire a stento.
    Quando, infine, il sole con la sua luce
    riscaldò i loro sogni fino a farli svanire,
    i piccoli si svegliarono e tutto era calmo,
    e il cielo senza nubi e senza vento.
    Qualcosa di strano però, caratterizzava quel nuovo giorno,
    era come se la festa della sera prima
    fosse per sempre finita.

    Ancora intorpiditi, i bimbi si stropicciarono gli occhi
    cercando di cacciar via quella strana sensazione;
    ma all’improvviso, il grido di un gabbiano sopra il mare
    svelò loro quale strana magia
    confondeva quel giorno sogno e realtà:
    tutto, era Silenzio.
    Un silenzio incantato aveva avvolto l’isola;
    taceva il vento, tacevano le piante,
    ma sopra tutti taceva il Mare.
    Sorpresi i bambini ristettero ad osservarlo;
    come sempre le belle onde si frangevano sulla riva,
    ma non un suono saliva,
    il mare era diventato muto.
    I bambini spaventati, tacevano anch’essi,
    e piano piano, uno dopo l’altro,
    si allontanarono dalla riva, con la speranza
    di trovare altrove i suoni perduti.

    Cammina e cammina arrivarono infine
    ai limiti di una fitta boscaglia, nella quale
    non si era mai inoltrato nessuno, e di cui
    tutti si erano dimenticati.
    Erano giunti al centro dell’isola,
    dove abitava il Gran Saggio,
    re e custode dell’isola.
    Il Gran Saggio vedendo i bambini da lontano,
    discese lentamente dalla sua grande grotta, e senza
    che i bimbi se ne accorgessero,
    andò in mezzo a loro.
    E con queste parole il grande saggio
    cominciò loro a parlare
    "Non abbiate paura di me, io sono un vostro amico,
    ditemi invece, quale sgomento che io leggo nei vostri occhi,
    vi ha spinto cosi lontano dai campi
    dei vostri giochi"
    I più’ piccoli un po’ spaventati
    non riuscirono a parlare, ma uno dei più grandi
    si vece avanti e raccontò al Gran Saggio
    che al loro risveglio, con gran stupore,
    avevano scoperto che il mare
    non aveva più voce.

    Allora il Gran Saggio aprì il suo mantello
    e ne trasse una grossa conchiglia,
    poi chiamò il più piccolo e pose la conchiglia vicino al suo orecchio.
    Uno dopo l’altro si avvicinarono
    e appoggiarono l’orecchio alla conchiglia,
    restando sbalorditi e cominciando a comprendere.
    "Le Conchiglie" disse il Grande Saggio
    " sono la Voce del Mare,
    e voi raccogliendole tutte, avete reso il mare muto.
    Certo questo è un grosso guaio,
    ma vi assicuro che vi porrò rimedio,
    purché voi bambini vi ricordiate di quanto accaduto."

    I bimbi promisero. Il Gran Saggio allora
    battè per tre volte il suo bastone per terra
    e all’improvviso, tutti i gabbiani dell’isola
    si radunarono ai suoi piedi.
    Così li istruì e chiese loro di prendere
    tutte le conchiglie raccolte dai bambini,
    e di riportarle al mare.
    I gabbiani si alzarono in volo roteando,
    e quando tutte le conchiglie furono rese al mare,
    questi riprese il suo eterno mormorio
    e i bimbi applaudirono contenti.
    Da quel giorno, ogni volta che la marea
    portava una conchiglia sulla spiaggia,
    i bambini la raccoglievano per ascoltarne la voce,
    ma subito dopo, la riponevano alle carezze delle onde,
    così il mare mai più rimase muto.

    - M. Giussani -

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  8. IVA

    IVA Autore attivo


    QUATTRO CODE E QUATTRO MUSI.


    In soffitto sono andato:
    vuoi saper cosa ho trovato?
    In un largo scatolone,
    tra gli stracci ed il cartone,
    con gli occhietti semichiusi,
    quattro code e quattro musi
    e zampette in quantità.

    Lì d’accanto è la gattina:
    ma che furba di mammina!
    Sta di guardia tutta orecchi
    ai suoi cari frugoletti:
    “Che nessun venga a rubare:
    saprò l’unghie sfoderare
    e graffiar senza pietà!”

    Son protetti dalla fiamma
    dell’amore della mamma,
    fanno dolci sonnellini
    tutti insieme i fratellini,
    col musetto un po’ imbronciato
    e il codino arricciolato
    come quello di mamma.

    (Claudio Vicario)


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  9. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Il compleanno di Marco (una favola molto reale)

    C'era una volta un bambino che non aveva mai mangiato una torta di compleanno.
    Sua madre non amava cucinare; suo padre era sempre fuori di casa.
    Ogni anno, quando arrivava il giorno del suo compleanno,
    il piccolo Marco riceveva gli auguri dei genitori e dei parenti ...
    riceveva anche dei regali; ad esempio dei vestiti.
    Ma nessuno gli preparava mai una torta di compleanno.
    Passarono gli anni e il bambino diventò un adulto.
    Ebbe alcune storie con delle ragazze e qualche volta se ne innamorò anche.
    Ma nessuna di queste ragazze gli preparò mai una torta di compleanno.
    Quando si avvicinava il giorno del suo compleanno,
    lui passava davanti alle vetrine delle pasticcerie
    e contemplava le torte che venivano esposte fuori.
    Una volta fu perfino tentato di comprarsi la torta da solo;
    ma poi pensò che la cosa sarebbe stata troppo triste.
    All'approssimarsi del suo trentaseiesimo compleanno Marco conobbe una donna
    che sembrava uscita dal libro dei suoi sogni.
    Fu un colpo di fulmine immediato.
    Il giorno del primo appuntamento si abbracciarono con slancio travolgente
    e giurarono che non si sarebbero più separati.
    La domenica seguente la tornò a trovare.
    Le aveva detto che proprio in quei giorni avrebbe compiuto trentasei anni,
    ma non era sicuro che lei se ne ricordasse.
    Quando entrò in casa di lei si baciarono a lungo, con dolcezza.
    Marco entrò in cucina e vide che sul tavolo era stata posta un'enorme torta di cioccolato. L'aveva preparata lei per lui.
    Nessuno ci aveva mai pensato; lei sì.
    Quando addentò la prima fetta pensò che non aveva mai assaggiato una torta così buona.
     
  10. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    Le ali dell'invidia

    Molto lontano da qui, in un luogo che non è segnato su nessuna carta geografica,
    esiste un paese, si trova ai piedi di una grande montagna.
    Questo paese ha una particolarità, tutte le persone generose e di animo buono posseggono delle ali.
    Si, proprio delle ali, per poter volare ed essere ancora più utili al prossimo.
    Ogni anno, il sindaco con la sua giunta,
    eleggono i nuovi cittadini buoni donandogli delle magnifiche ali di soffici piume bianche.
    Ovviamente i vincitori, essendo persone umili,
    quasi si imbarazzano nel ricevere questo meritato premio.
    Purtroppo in questo particolare paese non esistono solo cittadini bravi,
    ve ne sono anche di cattivi, uno è particolarmente malvagio,
    se fa delle buone azioni è solo per ottenere qualcosa in cambio, è anche molto presuntuoso e invidioso,
    così tanto invidioso che vorrebbe a tutti i costi quelle magnifiche ali.
    Così, ogni anno cerca di fare il buono per ottenere il tanto ambito riconoscimento,
    ma il sindaco non si fa ingannare facilmente e si accorge sempre che tutte le sue azioni sono false e per un secondo fine.
    Così, il malvagio cittadino decide di avere quelle ali… costi quel che scosti.
    Pensa e ripensa, escogita una perfida idea:
    "Se nessuno mi regala le ali, me le costruirò da solo!
    E non mi accontenterò di ali in sciocche piume bianche, le costruirò in modo da fare invidia a tutti… le farò d’oro!!!"

    Così si mise all’opera, ci volle parecchio tempo per costruire le ali ma, alla fine, il lungo lavoro terminò.
    "Eccole finalmente!! Sono meravigliose"
    Pensò fiero di se l’uomo malvagio
    "D’oro splendente, così tutti vedranno la mia ricchezza!! Rimarranno abbagliati dal loro splendore!!"
    Tutto questo avvenne proprio il giorno della nuova elezione dei cittadini buoni!
    Quale migliore occasione per sfoggiare le sue splendenti ali davanti a tutti!!
    Non restava che provare la sua opera, voleva essere visto da tutto il paese e così,
    con molta fatica, si mise le ali in spalla e si trascinò fino in cima alla montagna,
    tutti i suoi concittadini lo avrebbero visto volare fiero sopra le loro teste,
    visto che il paese si trovava proprio ai piedi della montagna.
    Salito in cima, prese una lunga rincorsa e, arrivato all’orlo del precipizio, si lanciò nel vuoto…
    In quel momento un grande bagliore provocato dal riflesso del sole sulle ali d’oro
    attirò l’attenzione di tutti i cittadini riuniti nella piazza per la grande manifestazione,
    i quali alzarono lo sguardo e videro inizialmente una grande luce,
    ma subito dopo un grande polverone, una valanga che si fermò solo dopo essere arrivata a valle.
    Tutti i cittadini accorsero verso la "valanga" e videro, senza troppo stupore, che si trattava del loro
    concittadino malvagio, molti di loro cominciarono a deriderlo e lui?
    Si vergognò profondamente!
    Il peso del suo orgoglio, della sua malvagità dell’arroganza,
    era tanto quanto l’oro pesantissimo delle sue ali che lo avevano fatto cadere rovinosamente così in basso!

    Non si sa che fine abbia fatto lo spregevole individuo, non sappiamo se abbia cambiato le sue abitudini,
    ma di certo è stato un avvertimento per tutti coloro che hanno bramato più volte ali non meritate.

    - dal web -​
     
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  11. antobon

    antobon Colonnello del forum

    [​IMG]

    Autunno

    Vien l’ottobre e sopra il cielo,
    di sue nebbie stende il velo;
    improvviso s’alza il vento
    con un lungo alto lamento.
    Pur, che festa di colori,
    che tripudio di canzoni,
    che splendor, qua e là, di falci
    e che porpora nei tralci!
    Quest’ottobre un po’ bizzarro
    mette e toglie il suo tabarro,
    è venuto con l’ombrello,
    se ne va col tempo bello.
    Nel settembre generosa,
    or la terra si riposa
    sotto un fremito di foglie;
    pur già dentro il grembo accoglie
    nuovi semi di lavoro;
    i preziosi chicchi d’oro
    che in un mese ancor lontano
    diverran spighe di grano.


    F. Castellino
     
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  12. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

    Il povere 'ane

    Se andrete a Firenze
    vedrete certamente
    quel povero 'ane
    di cui parla la gente.

    È un cane senza testa,
    povera bestia.
    Davvero non si sa
    ad abbaiare come fa.

    La testa, si dice,
    gliel’hanno mangiata…
    (La “c” per i fiorentini
    è pietanza prelibata).

    Ma lui non si lamenta,
    è un caro cucciolone,
    scodinzola e fa festa
    a tutte le persone.

    Come mangia? Signori,
    non stiamo ad indagare:
    ci sono tante maniere
    di tirare a campare.

    Vivere senza testa
    non è il peggio dei guai:
    tanta gente ce l’ha,
    ma non l’adopera mai!

    Gianni Rodari



    edit: rimosso re-link. Eufrosine
     
    Ultima modifica di moderatore: 1 ottobre 2017
    Piace a Platone, antobon, lorilu e ad altri 3.
  13. bigiopaola

    bigiopaola Semi-dio del forum

    L'oca giuliva

    Se ne va la bella ochetta,
    con un piglio un po’ da sogno.
    piano, piano nello stagno.
    Le sue piume si rassetta,
    sotto l’acqua infila il collo
    e poi lo scrolla in grande fretta.
    Pronta e tutta sistemata,
    danza al suon di un “minuetto”,
    le fan coro tutt’intorno le ranocchie del “laghetto.”
    La giuliva non si cura di ascoltar quelle” ranelle”,
    preferisce rimirarsi gli occhi, il becco e le “piumelle”.
    Passa il tempo in quello” specchio”, a curarsi nell’aspetto :
    non le importa se c’è il sole o vien giù un acquazzone,
    quella dolce e cara ochetta vuole essere perfetta.

    [​IMG]
     
  14. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

    Quando il mondo venne creato, la pioggia non esisteva.
    Gli animali erano preoccupati e si riunirono a gruppi per invocare la pioggia lanciando le loro voci verso il cielo. Prima provarono gli elefanti, coi loro barriti, poi gli ippopotami e poi i leoni, ma la pioggia non arrivava. Poi toccò alle giraffe, e agli animali più piccoli: i fenicotteri, i conigli e i topi. Ancora niente.

    Per ultime toccava alle rane. Tutti gli animali le implorarono di gridare verso il cielo il loro bisogno di acqua.

    Le rane non aspettavano altro per mettersi a gracidare e così presero a cantare tutte insieme e il loro grido era talmente assordante e sgradevole che il cielo si stancò di sentirlo e si coprì di nubi per attutire quel suono.
    Ma fu inutile: il gracidio penetrava attraverso la cortina di nubi e così il cielo pensò di affogare le rane per farle smettere una volta per tutte. Mandò giù tanta di quella pioggia che le rane finalmente tacquero contente.

    E da allora si credono padrone dell'acqua, perché furono loro a far piovere, e vivendo negli
    [​IMG]
    stagni continuano a gracidare per chiedere la pioggia.

    Morale : forse urlando sempre qualcosa si ottiene.....speriamo....
     
    Ultima modifica: 4 ottobre 2017
    Piace a Platone, antobon, lorilu e ad altri 2.
  15. Picchina

    Picchina Duca del forum

    La leggenda del girasole

    Un giorno, in un grande giardino in mezzo a tanti fiori colorati, era nato un fiore davvero strano: brutto e storto. Tutti gli altri fiori dicevano che era il più brutto fiore fra tutti e nessuno voleva stargli vicino. Il povero fiore, triste e solo, soffriva, ma non si lamentava mai. Trascorreva le sue giornate a guardare il sole nel cielo. Gli piaceva così tanto il sole che, per cercare di avvicinarsi a lui, si era allungato molto. Quando il sole si spostava, anche il fiore lo seguiva girando la sua corolla. Un giorno il sole si accorse di quel fiore solo e triste che lo guardava sempre, decise di conoscerlo e gli si avvicinò. Dopo aver ascoltato la triste storia del fiore, il sole decise di aiutarlo e con i suoi raggi splendenti abbracciò il fiore, che si accese subito di un bel giallo vivo e sembrava essere quasi d’oro. Da quel giorno il fiore diventò il più alto e il più bel fiore fra tutti quelli del giardino. Diventati amici, il sole decise che meritava un nome speciale e così da quel giorno venne chiamato GIRASOLE.
     
    A Platone, antobon e silvia8869 piace questo elemento.
  16. Clarae80

    Clarae80 Comandante del forum

    Filastrocca dei figli del mondo

    Tu figlio di chi sei? Son figlio di due stelle
    Nel cielo ce n'è tante ma le mie son le più belle
    Tu figlio di chi sei? Del sole e della luna
    Non splendono mai insieme: cala l'altro e sorge una
    Tu figlio di chi sei? Son figlio del villaggio
    Dieci madri, venti padri, cento cuori di coraggio
    Tu figlio di chi sei? Di un grande albero solo
    Ma così alto e forte che da lui io spicco il volo
    Tu figlio di chi sei? Di un amore, di un viale
    Di un bue e di un asinello, di un dio, di un ospedale
    Il nostro nome è uomini, siamo figli e figliastri
    Di altri figli degli uomini, della terra e degli astri.

    Bruno Tognolini


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  17. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

    Un gatto chiamato Rodilardo faceva tale strage di topi che non se ne vedevano quasi più intorno, tanto grande era il numero di quelli che aveva mandato alla sepoltura. I pochi rimasti., mancando loro il coraggio di lasciare i rifugi in cui si celavano, erano ridotti a non mangiare nemmeno il quarto di ciò che occorreva loro per sfamarsi e Rodilardo era considerato fra quella povera gente, non un gatto, ma un vero e proprio demonio.

    Un giorno però, quel gatto si mise in viaggio per certe sue private faccende e, approfittando di questa lontananza, i topi superstiti si riunirono a congresso per discutere e trovare un rimedio al grande pericolo che li sovrastava. Dichiarata aperta la seduta, il decano, vecchio topo noto per la sua prudenza, espose che, a suo parere, si sarebbe dovuto trovare il modo di attaccare al più presto un sonaglio al collo di Rodilardo.

    Così, quando costui si sarebbe avviato alla solita caccia di roditori, i topi, preavvertiti dal suono avrebbero fatto in tempo a rifugiarsi nei loro buchi. Non sapeva suggerire altro ripiego migliore di questo e tutti i congressisti condivisero il saggio parere del signor decano.

    La difficoltà consisteva nel fatto di riuscire ad appendergli il sonaglio al collo:
    Uno disse:
    "Io non ci vado; fossi pazzo!".
    Un altro mormorò:
    "Non me ne sento capace".
    La seduta fu sciolta senza venire a capo di nulla.

    Ne ho visti anch'io di simili congressi che si sono riuniti per non approdare ad un bel niente. Congressi non di topi, ma di scienziati, e persino capitoli di canonici.

    Non mancano i buoni consiglieri quando si deve discutere, ma se si tratta di eseguire le decisioni prese, allora tutti si ritraggono indietro con qualunque pretesto.

    JEAN DE LA FONTAINE
     
  18. lorilu

    lorilu Imperatore del forum


    Perché il mondo sia più bello

    Perchè il mondo sia più bello
    basta un po' di volontà.
    Un sorriso spensierato,
    un abbraccio regalato,
    una lacrima di gioia
    e poi tanta umanità.
    Dai da bere all'assetato,
    da mangiare all'affamato,
    tieni pronta la tua mano
    se qualcuno a terra andrà.
    Cerca sempre di capire
    chi spiegare non si sa
    e sii pronto ad ascoltare
    chi una voce non avrà.
    Ci vuol poco per capirsi
    ancor meno ad aiutarsi
    se pazienza e amore
    avrai, tu fallire non potrai.
    Sembra quasi un ritornello
    mentre il mio è solo un
    consiglio ma, se pensi e
    ci rifletti, sono belli i miei
    versetti.
    Perchè il mondo sia più
    bello non ci vuole mica tanto
    basta mettersi d'impegno
    e vedrai si riuscirà, a riempire
    tutti i cuori della persa ormai
    bontà.
    - M. Cannatella -​
     
  19. antobon

    antobon Colonnello del forum

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    AUTUNNO

    L’autunno ha bussato,
    che cosa ha portato?
    Un cesto di mele,
    un cucchiaio di miele,
    le pere mature,
    le noci un po’ dure,
    dei grappoli d’oro,
    cornacchie nel coro,
    il profumo dei funghi,
    pomeriggi un po’ lunghi,
    la nebbia fitta fitta,
    una scolaretta zitta zitta,
    la zucca tonda e gialla,
    una stanca farfalla,
    un tappeto di foglie accartocciate,
    le strade lunghe, grigie e bagnate,
    tanti quaderni da riempire,
    tante castagne da abbrustolire.
    Ciao autunno, sei arrivato,
    quante cose ci hai portato!


    Marzia Cabano

     
    A Platone, silvia8869 e Clarae80 piace questo elemento.
  20. Clarae80

    Clarae80 Comandante del forum


    Filastrocca del bambino futuro


    Sono un bambino, sono il tuo dono
    Prima non c’ero e adesso ci sono
    Sono il domani, dalle tue mani
    Devi difendermi con le tue mani
    Sono il futuro, sono arrivato
    E sono qui perché tu mi hai chiamato
    Come sarà l’orizzonte che tracci
    Dipende da come mi abbracci.

    Bruno Tognolini

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