Aneddoti, fiabe e filastrocche

Discussione in "Archivio di tutto il resto" iniziata da silvia8869, il 18 febbraio 2017.

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  1. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    La coccinella in cerca della felicità
    Rossella la coccinella si svegliò prestissimo, aveva deciso di partire.
    Era un sacco di tempo che si sentiva insoddisfatta, non era felice.
    A dire la verità non aveva neppure una ragione vera e propria per sentirsi triste.
    Era annoiata perchè non succedeva mai niente di interessante nel giardino in cui viveva.
    Tutte le mattine la solita storia:
    si affacciava alla finestra della sua casetta e vedeva mamma lumaca gridare ai suoi figlioletti di sbrigarsi altrimenti avrebbero fatto tardi a scuola.. come al solito del resto! Non gli risultava che fossero mai riusciti ad arrivare in classe in orario!
    Un po’ più in là c’era Ernesto, il coniglietto lesto! Lui si che era veloce, non aveva problema ad arrivare in tempo alle lezioni, ma era ancora più veloce quando si trattava di uscire da scuola!
    Ed ecco Giannina la farfallina: le piaceva fare il giro dei fiori del prato prima di recarsi in classe a studiare e, quando giungeva a scuola, era profumatissima.
    Poi, chi altri poteva vedere Rossella?
    Ah si! C’era il Signor Rondine; non gli stava molto simpatico perchè era sempre vestito elegante e lo trovava un po' snob.
    C’era la Signora Talpa, che con la scusa di non vedere molto bene non salutava mai nessuno.
    C’era Camillo il grillo, che era professore di ginnastica e saltava tutto il giorno per tenersi in forma e mostrare orgoglioso il suo fisico atletico.
    Basta! Era ora di andarsene da lì!!
    Rossella partì e andò in cerca della felicità.
    La strada era molto lunga. Camminò tutto il giorno e, quando si fece sera, decise di fermarsi per riposare.
    Si addormentò su una foglia ma ad un certo punto spuntò un millepiedi che, con fare minaccioso, le intimò di andarsene subito dalla foglia perché era sua. La coccinella si alzò e corse via spaventata.
    Non aveva per niente intenzione di essere presa a calci, anche perché lui di piedi ne aveva mille!
    Dove poteva andare ora?
    Scorse un filo d’erba, lo ispezionò per bene e, visto che non c’era alcun padrone, si sistemò lì sopra.
    Ahhh! Finalmente poteva riposare. Si alzò all’improvviso un'aria molto fredda e goccioloni giganti caddero dal cielo.
    Non ricordava di aver mai visto un acquazzone così!!!
    Corse a cercare un altro riparo e lo trovò vicino a dei sassi. Si rannicchiò e si addormentò esausta.
    La mattina seguente ricominciò il suo viaggio.
    Giorno dopo giorno camminava, camminava, camminava.
    Incontrò sulla sua strada molti animali, anche molto strani, di quelli che non aveva mai visto nel suo giardino, ma non erano gentili e cordiali con lei. Un po' per sfiducia non la consideravano e non le davano aiuto, un po' per invidia volevano farle del male.
    Ad esempio c’era una zebra che, stanca del suo manto a righe, voleva staccare alla coccinella i suoi puntini neri per farsi un abito nuovo!
    Erano ormai passati anni da quando la coccinella aveva lasciato casa sua, così decise di ritornare.
    Camminò giorni e notti intere senza fermarsi mai e finalmente ritrovò la sua casa.
    Andò a dormire, poi, la mattina dopo, si alzò, andò alla finestra e guardò fuori.
    Era una bellissima giornata: il sole splendeva nel cielo.
    La coccinella tirò un sospiro profondo e si rese conto d'essere molto felice!
    Che sciocca era stata..
    aveva girato tutto il mondo in cerca della felicità e non si era accorta che era proprio lì, a portata di mano, vicino a lei!

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  2. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    I tre vecchietti

    Una donna uscendo di casa vide seduti nel suo giardino tre uomini anziani con lunghe barbe bianche.
    L’aspetto di questi tre uomini anziani rivelava la loro certa povertà e forse erano anche affamati.
    Così la donna si diresse verso di loro e gentilmente li invitò dicendo loro:
    «Gentili signori, vorreste entrare in casa e prendere un caffè e qualche biscotto?»
    Uno degli uomini chiese: «C’è vostro marito in casa? Ci sono i vostri figli, o il resto della famiglia?»
    La donna rispose: «NO. A quest’ora di mattina sono tutti via. Mio marito è al lavoro e i figli sono a scuola».
    L’uomo rispose: «Allora non possiamo entrare». E la discussione terminò qui.
    Alla sera, tornando a casa la donna notò che i tre anziani erano ancora là, allo stesso posto.
    Li salutò ed entrò in casa.
    Quando rientrarono il marito ed i figli, davanti al loro giardino notarono, a loro volta
    quei tre personaggi e la donna raccontò loro l’accaduto della mattina.
    A questo punto il marito le disse: «Bene! Ora siamo tutti a casa, puoi andare là fuori
    dai tre vecchietti e dir loro che, se lo desiderano, ora possono entrare ed avere
    qualcosa da mangiare e riscaldarsi un po’».
    La donna si recò là fuori ed invitò i tre anziani ad entrare in casa.
    «Noi, non entriamo mai tutti assieme in nessuna casa» - disse uno dei tre.
    «Ma che strana storia è questa?» - replicò la donna.
    «Vedi» - rispose uno degli anziani - «Il mio nome è Ricchezza»
    – ed indicando il compagno alla sua sinistra - «Il suo nome è Successo».
    Ed indicando l’altro compagno: «Il suo nome è Amore.
    Non entriamo mai tutti e tre nella stessa casa!
    Quindi vai a parlare con la tua famiglia e mettiti d’accordo con loro
    chi di noi tre deve entrare nella vostra casa».
    La donna rientrò in casa e raccontò alla famiglia quanto era accaduto e, ovviamente
    cominciarono subito a discutere su quale dei tre arzilli vecchietti far entrare.
    Per impulso immediato il marito disse subito: «Questa è un’opportunità più unica che rara.
    Facciamo entrare subito la ricchezza e lasciamo che riempia la nostra casa e la nostra vita».
    Invece la moglie disse: «Ma caro, perché non invitiamo il successo? È chiaro che il
    successo ci porterà anche la ricchezza; inoltre col successo avremo molte
    soddisfazioni, riconoscimento sociale
    e un sacco di cose che certamente ci faranno piacere».
    Intanto i figli ascoltavano ed essendo ancora piuttosto piccoli e, non avendo ancora
    la testa infarcita di stupidaggini sociali, vollero portare anche il loro parere sulla
    discussione dicendo: «Piuttosto, perché non facciamo entrare l’Amore?
    Così la nostra casa sarà piena d’Amore e saremo tutti felici!»
    Dopo un attimo di silenzio meditabondo, la moglie esclamò: «Va bene. Visto che non
    riusciamo a metterci d’accordo fra di noi seguiamo il consiglio dei nostri figli e
    riempiamo la nostra vita d’Amore».
    A questo punto il marito disse: «Va bene. Allora
    facciamo entrare questo vecchietto che si chiama Amore» .
    La moglie uscì e comunicò ai tre anziani la decisione presa e chiese:
    «Chi di voi è Amore?» Uno dei tre vecchietti fece un passo in avanti.
    «Abbiamo deciso che sarai tu il nostro ospite! Prego, entra!».
    Come Amore cominciò a camminare lo seguirono anche gli altri due.
    La donna sorpresa disse:
    «In base a quanto avete detto io ho invitato Amore.
    Come mai ora venite in casa anche voi?»
    I tre uomini risposero: «Se tu avessi invitato Ricchezza, o Successo,
    gli altri due sarebbero rimasti fuori.
    Ma avendo invitato Amore, ovunque egli sia,
    noi siamo con lui.
    Ovunque ci sia Amore,
    lì c’è anche Ricchezza e Successo».

    - dal web -

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  3. antobon

    antobon Colonnello del forum

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    Il pianeta degli alberi di Natale

    Dove sono i bambini che non hanno
    l’albero di Natale
    con la neve d’argento, i lumini
    e i frutti di cioccolata?
    presto, presto adunata, si va
    sul Pianeta degli alberi di Natale,
    io so dove sta. Che strano, beato Pianeta…
    Qui è Natale ogni giorno.
    Ma guardatevi attorno:
    gli alberi della foresta,
    illuminati a festa,
    sono carichi di doni.
    Crescono sulle siepi i panettoni,
    i platani del viale
    sono platani di Natale.
    Perfino l’ortica,
    non punge mica,
    ma tiene su ogni foglia
    un campanello d’argento
    che si dondola al vento.
    In piazza c’e’ il mercato dei balocchi.
    Un mercato coi fiocchi,
    ad ogni banco lasceresti gli occhi.
    E non si paga niente, tutto gratis.
    Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
    Anzi, anzi, il padrone
    Ti fa l’inchino e dice:”Grazie assai,
    torni ancora domani, per favore:
    per me sarà un onore…” Che belle le vetrine senza vetri!
    Senza vetri, s’intende,
    così ciascuno prende
    quello che più gli piace: e non si passa
    mica alla cassa, perché
    la cassa non c’è. Un bel Pianeta davvero
    Anche se qualcuno insiste
    A dire che non esiste…
    Ebbene, se non esiste, esisterà:
    che differenza fa?


    Gianni Rodari

     
  4. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    La leggenda dell'albero di Natale

    In un remoto villaggio di campagna, la Vigilia di Natale,
    un ragazzino si recò nel bosco alla ricerca di un ceppo di quercia da bruciare nel camino,
    come voleva la tradizione, nella notte Santa.
    Si attardò più del previsto e, sopraggiunta l’oscurità,
    non seppe ritrovare la strada per tornare a casa.
    Per giunta incominciò a cadere una fitta neve.
    Il ragazzo si sentì assalire dall’angoscia e pensò a come,
    nei mesi precedenti,
    aveva atteso quel Natale,
    che forse non avrebbe potuto festeggiare.
    Nel bosco, ormai spoglio di foglie,
    vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso:
    era un abete.
    Sopraggiunta una grande stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco;
    l’albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo
    in modo da formare come una capanna che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino.
    La mattina si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e,
    uscito dal suo ricovero, poté con grande gioia riabbracciare i suoi compaesani.
    Solo allora tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi:
    la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi,
    che la piana aveva piegato fino a terra,
    aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che,
    alla luce del sole che stava sorgendo,
    sembravano luci sfavillanti,
    di uno splendore incomparabile.

    In ricordo di quel fatto,
    l’abete venne adottato come simbolo del Natale e, da allora, in tutte le case,
    viene addobbato ed illuminato,
    quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno …

    - dal web -

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  5. Clarae80

    Clarae80 Comandante del forum

    La notte magica
    Era la notte di Natale e la neve scendeva abbondante. In una baita, la calda luce del camino disegnava sul muro strane forme e, nel lettino, sotto una calda coperta, un bambino ascoltava la favola di Natale che il nonno gli stava raccontando:
    “Vedi, devi sapere che le stelle non sono nate senza un motivo. Tanti anni fa, in una notte come questa, un bambino più o meno della tua età, guardava fuori dalla finestra. Era una notte buia e silenziosa e il cielo era nero e scuro. Quel bambino si sentiva solo, ma tanto solo, così solo che espresse un desiderio con una tale forza che si alzò un forte vento e tantissimi dei fiocchi di neve che scendevano, come in questo momento, volarono nel cielo, riempendolo di puntini bianchi. Da quel momento gli uomini guardarono per la prima volta le stelle e si rivolgevano ad esse quando volevano esprimere un desiderio. Tornando a quel bambino, pochi minuti dopo la comparsa delle stelle, sentì grattare alla sua porta, la aprì e vide davanti all’uscio una cesta e nella cesta, un cagnolino infreddolito che lo fissava con i suoi occhioni. Da quel momento quel bambino non si sentì mai più solo, neanche per un istante.”
    Il nonno fissò il bambino per vedere se si era addormentato, il bambino invece era attento e lo fissava a sua volta. Distolse lo sguardo e lo rivolse alla finestra. La neve scendeva sempre più fitta. Il bambino guardò ancora il nonno:
    “Anch’io nonno ho il mio desiderio. Vorrei che ogni anno della mia vita, in questa notte tu mi raccontassi una fiaba!”.
    Il nonno sorrise intenerito e una lacrima spuntò nei suoi occhi.
    Il bambino ora cresciuto era in piedi davanti alla finestra del suo appartamento. Era la notte di Natale. I suoi figli alle sue spalle, stavano aprendo i pacchi con una gran foga. Lui fissava tra i fiocchi di neve e il suo pensiero vagava nella folla dei suoi ricordi, quando il suo sguardo cadde sulla strada, dove alla luce bianca di un lampione, un vecchio mendicante stava controllando nella spazzatura: forse sarebbe riuscito a trovare la sua cena?!
    Come se sentisse uno sguardo addosso, il vecchio si voltò e sorrise, quello che una volta era un bambino ricambiò il sorriso, senza rendersi conto del perché. In quell’istante si sentì tirare la stoffa dei pantaloni: “Papà, papà guarda che bello il mio nuovo robot!.
    Accarezzò la testa di suo figlio e ritornò con lo sguardo alla strada, ma anche se erano passati solo pochi secondi, il mendicante era scomparso… fu in quell’istante che la favola più bella che aveva mai sentito comparve nella sua mente.


    edit: rimossa immagine fuori misura. Eufrosine
     
    Ultima modifica di moderatore: 24 dicembre 2017
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  6. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Gianni Rodari - Il paese dei bugiardi


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    C'era una volta, là.. dalle parti di Chissà, il paese dei bugiardi.
    In quel paese nessuno diceva la verità,
    non chiamavano col suo nome nemmeno la cicoria:
    la bugia era obbligatoria.
    Quando spuntava il sole c'era subito uno pronto a dire: "Che bel tramonto!"
    Di sera, se la luna faceva più chiaro di un faro, si lagnava la gente: "Ohibò, che notte bruna, non ci si vede niente".
    Se ridevi ti compativano: "Poveraccio, peccato, che gli sarà mai capitato di male?"
    Se piangevi: "Che tipo originale, sempre allegro, sempre in festa. Deve avere i milioni nella testa".
    Chiamavano acqua il vino, seggiola il tavolino e tutte le parole le rovesciavano per benino.
    Fare diverso non era permesso, ma c'erano tanto abituati che si capivano lo stesso.
    Un giorno in quel paese capitò un povero ometto che il codice dei bugiardi non l'aveva mai letto,
    e senza tanti riguardi se ne andava intorno chiamando giorno il giorno e pera la pera,
    e non diceva una parola che non fosse vera.
    Dall'oggi al domani lo fecero pigliare dall'acchiappacani e chiudere al manicomio.
    "E' matto da legare: dice sempre la verità".
    "Ma no, ma via, ma và ..." "Parola d'onore: è un caso interessante,
    verranno da distante cinquecento e un professore per studiargli il cervello ..."
    La strana malattia fu descritta in trentatre puntate sulla "Gazzetta della bugia".
    Infine per contentare la curiosità popolare l'Uomo-che-diceva-la-verità fu esposto a pagamento
    nel "giardino zoo-illogico" (anche quel nome avevano rovesciato ...) in una gabbia di cemento armato.
    Figurarsi la ressa. Ma questo non interessa.
    Cosa più sbalorditiva, la malattia si rivelò infettiva,
    e un po' alla volta in tutta la città si diffuse il bacillo della verità.
    Dottori, poliziotti, autorità tentarono il possibile per frenare l'epidemia.
    Macché, niente da fare. Dal più vecchio al più piccolino la gente ormai diceva
    pane al pane, vino al vino, bianco al bianco, nero al nero:
    liberò il prigioniero, lo elesse presidente,
    e chi non mi crede non ha capito niente.
     
  7. Clarae80

    Clarae80 Comandante del forum


    Filastrocca di Capodanno

    Fammi gli auguri per tutto l'anno:
    voglio un gennaio col sole d'aprile,
    un luglio fresco, un marzo gentile;
    voglio un giorno senza sera;
    voglio un mare senza bufera;
    voglio un pane sempre fresco,
    sul cipresso un fiore del pesco;
    che siano amici gatto e cane;
    che diano latte le fontane.
    Se voglio troppo, non darmi niente,
    dammi una faccia allegra solamente.

    Gianni Rodari


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  8. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum


    Capodanno Capodanno

    Jolanda Restano

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    Capodanno Capodanno
    si festeggia il nuovo anno
    con gli auguri, con i botti,
    con abbracci e baci a tutti!

    Capodanno Capodanno
    si dimentica ogni affanno;
    si vuol solo fare festa,
    non aver pensieri in testa!

    Capodanno Capodanno
    si dimentica anche il sonno;
    si festeggia nella notte
    anche oltre mezzanotte!

    Capodanno Capodanno

    così inizia un nuovo anno:
    che per tutti sia grandioso,
    straordinario, favoloso!
     
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  9. auro61

    auro61 Leggenda vivente del forum

    Anno nuovo
    di Gianni Rodari

    Indovinami, Indovino,
    tu che leggi nel destino:
    l’anno nuovo come sarà?
    Bello, brutto o metà e metà?
    Trovo stampato nei miei libroni
    che avrà di certo quattro stagioni,
    dodici mesi, ciascuno al suo posto,
    un Carnevale e un Ferragosto
    e il giorno dopo del lunedì
    sarà sempre un martedì.
    Di più per ora scritto non trovo
    nel destino dell’anno nuovo:
    per il resto anche quest’anno
    sarà come gli uomini lo faranno!
     
  10. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    I Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscivano a trovare la strada
    e allora chiesero informazioni ad una vecchina incontrata per strada.
    I Re Magi chiesero alla donna di accompagnarli per andare a rendere omaggio al Bambino Gesù ma lei si rifiutò.

    Dopo la vecchietta si pentì di non essere andata
    e allora preparò un cesto pieno di dolci e si mise a cercarli ma non ci riuscì.
    Allora cominciò a fermarsi di casa in casa donando ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti
    nella speranza che uno di essi fosse Gesù Bambino.
    E da quel giorno fa ogni anno il giro del mondo, di casa in casa, facendo doni ai bambini per farsi perdonare tale mancanza.


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  11. auro61

    auro61 Leggenda vivente del forum

    L'anno e i suoi dodici figlioletti

    I suoi dodici mesetti,
    tutti un po’ capricciosetti,
    veste l'anno con gran cura
    e nessuno ne trascura.
    Dà a Gennaio un cappuccetto,
    a Febbraio un ombrelletto,
    mette a Marzo un mantellino
    ad Aprile un giacchettino.
    Mette a Maggio i sandaletti
    ed a Giugno zoccoletti
    ha per Luglio un costumino
    per Agosto un cappellino.
    A settembre dà un golfino
    ad Ottobre un grembiulino
    a Novembre gli scarponi,
    a Dicembre i calzettoni.
     
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  12. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    In un paese lontano..
    c'erano alcuni bambini che si conoscevano da sempre,
    tra questi Luigi e Mario,
    andavano nella stessa classe a scuola
    e avevano un maestro molto giovane
    i due bambini prendevano sempre in giro il maestro,
    si scrivevano biglietti dove lo disegnavano bruttissimo,
    un giorno però litigarono, come fanno tutti i bambini del mondo,
    forse un giorno avrebbero fatto pace, come fanno tutti bambini del mondo..
    Ma Luigi.. andò dal maestro.. e gli disse:
    Maestro maestro.. ho qui tutti i bigliettini di Mario, glieli faccio vedere..
    Maestro.. Mario è cattivo.. la prende in giro..
    sperava di far rimproverare il suo amichetto, per dispetto..
    per una sciocca vendetta..
    Mario aveva bisticciato con lui, e allora Luigi voleva farlo punire per questo..
    Il maestro però andò subito da Mario, e gli disse che non gli importava dei bigliettini che aveva visto..
    Mario rimase stupito, aveva litigato con Luigi, ma non avrebbe mai pensato che lui fosse capace di tradirlo in questo modo..
    E così.. da un bisticcio, che magari sarebbe passato..
    Mario capì molte cose.. ma capì soprattutto che Luigi non avrebbe più fatto parte della sua vita..
    e che era stato un bene aver bisticciato con Luigi, perchè questo gli fece comprendere meglio la vera natura di Luigi,
    lo conobbe meglio in quell'attimo che in tutti i loro anni di amicizia..

    Morale della favola:
    I segreti dovrebbero rimanere segreti.. e non si dovrebbero usare a proprio comodo per far danno agli altri..
    perchè poi, qualora gli altri lo venissero a sapere, non vi perdonerebbero mai più.. per tutti gli anni che verranno..
    Anche se le amicizie finiscono non si dovrebbe sperare il male per gli altri..

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    Ultima modifica: 20 gennaio 2018
  13. orsanapo

    orsanapo Ammiraglio del forum


    ( favola )

    C'era una volta un uomo di mezz'età, così intento ad apparire, che si era dimenticato di cosa fosse veramente importante nella vita!
    Era uno di quei tipi che credono di essere molto scaltri e più intelligenti degli altri, abituati ad ingannare il prossimo e a farla sempre franca. Un giorno andò al mercato e comprò tre cassette piene zeppe di pesce, ( scampi, calamari e aragoste) per festeggiare il proprio compleanno con gli amici poi, come faceva tutti i sabato mattina, prese la strada più corta che conosceva per tornare a casa.Questa strada, costeggiava il fiume e passava nel quartiere povero della città e proprio mentre transitava nel centro del quartiere si accorse che una ragazza molto carina, con i capelli neri e gli occhi profondi, lo stava fissando."Salve!" disse l'uomo gonfiando il petto e richiamando a se la pancia ,"desiderate qualcosa da un giovanotto bello come me? La ragazza non rispose, allora l'uomo le si avvicinò un pò di più ma quando fu a qualche metro, con un frastuono degno di una mandria di bisonti, arrivarono correndo dieci ragazzini, l'uomo perse l'equilibrio e cadde a terra con tutti i pesci."Ohh povero me!" gridò dolorante " tutti i miei pesci, mi sono costati un occhio della testa!" La ragazza lo aiutò a rialzarsi e a raccogliere il pesce, si offrì volontaria per lavarlo e poi esclamò "maledetti ragazzini, non guardano mai dove vanno, pensi l'altra mattina hanno fatto cadere la madre di un signore che è molto vecchia, nel caduta si è rotta una gamba e siccome lui lavora tutto il giorno e non ha né moglie né figli non riesce neppure ad andare a a comprare il cibo al mercato!"Beh! Non sono fatti miei " rispose l'uomo pensando solo a se stesso,"oltre al danno per il pesce mi hanno anche sporcato tutti i vestiti "
    Poi tutto di un tratto, come se si fosse dimenticato del furfante che era, con aria molto gentile e garbata disse:"Mi scusi per i modi sgarbati, sono un pò frastornato, ma dove abita questo signore? Perchè se è impossibilitato a raggiungere il mercato come farà a sfamare se stesso e sua madre? Se vuole, siccome mi sono dimenticato di comperare delle spezie e devo tornare indietro, posso aiutarlo prendendogli quello di cui ha bisogno.
    L'uomo dopo essersi fatto indicare la dimora dell'anziana con la gamba rotta raggiunse l'abitazione, bussò e quando il proprietario aprì la porta esordì con queste parole "Buon giorno sono il buon samaritano di questa zona, mi è stato detto che in questa casa c'è bisogno di cibo, quindi mi sono preso la briga di andare al mercato a comprare questo pesce per lei e per sua madre inferma.
    Il distinto signore rispose "Mi dispiace ma per me sono un pò troppi sa, siamo solo in due, inoltre non ho tutto il denaro necessario per quel pesce che oltretutto mi basterebbe per una settimana e lei lo sa meglio di me che, se non consumato subito, il pesce va in malora."
    L'uomo diede un'altra occhiata al pesce, tutto maciullato, sembrava ci fosse passata sopra una carovana con tutti i cavalli e pensò alla figura che avrebbe fatto con gli amici, inoltre il suo ego da uomo convinto non gli avrebbe permesso di andarsene da li senza aver concluso l'affare."Ok disse il furfante mi dia la metà meno dieci monete e non ci pensiamo più"
    L'uomo distinto accettò l'offerta e ognuno prosegui per la sua strada.L'uomo "furbo" se ne andò tutto contento di aver recuperato almeno un pò del denaro perso in quella sfortunata giornata, con l'ego appagato dal fatto di aver di nuovo ingannato qualcuno, e ignaro del fatto che, quell'uomo distinto a cui aveva venduto il pesce era il marito della donna che lo aveva distolto dal suo cammino e il padre dei 10 bambini che lo avevano fatto cadere. La famiglia povera ebbe di che riempirsi la pancia per pochi danari.


    LA MORALE!!


    A volte la gente e' così presa ad ingannare il prossimo da non accorgersi che è il prossimo che la sta ingannando, inoltre che IL BISOGNO AGUZZA L' INGEGNO!
    ;)
     
  14. auro61

    auro61 Leggenda vivente del forum

    Tabellina del due

    Due quattro
    sei otto,
    c’è un gatto col panciotto.

    dieci dodici
    quattordici
    sta giocando con le forbici.

    sedici
    diciotto venti
    stiamo tutti
    molto attenti!
     
  15. Eufrosine

    Eufrosine Team Leader Team Farmerama IT

  16. menta69

    menta69 Colonnello del forum

    Qui ritorna, aprite l’occhio,
    l’avventura di Pinocchio.
    Mangiafuoco, col perdono
    scudi cinque gli dà in dono.
    “Da Geppetto correrò
    e contento lo farò…”
    Ma per via l’hanno distratto
    Donna Volpe e Messer Gatto.
    Mentre insieme all’osteria
    stanno in gaia compagnia,
    tien la Volpe al burattino
    un discoro truffaldino:
    “Cinque scudi, chi rifletta,
    son ben misera sommetta…
    Facci crescere la pianta
    e ne avrai più millanta!”.
    “Ne avrò minimo un milione!”
    pensa il bravo credulone
    e di notte, arcicontento
    vola a far l’esperimento.
    Ma in agguato sui sentieri
    stan due loschi masnadieri
    che gli gridano: “Alto là!
    I tuoi scudi sputa qua!”.
    Per sfuggire a un tal duetto
    dietro front fa il poveretto:
    corre, salta, balza, inciampica,
    sovra un pino alfin s’arrampica.
    Ma del pino i suoi nemici
    tosto incendian le radici.
    Di Pinocchio che sarà?
    Volta il foglio e si saprà.

    Edit: rimossa immagine fuori misura. Eufrosine
     
    Ultima modifica di moderatore: 22 gennaio 2018
  17. auro61

    auro61 Leggenda vivente del forum

    Le dita

    Dice il pollice “Che fame!”
    Porta l’indice un salame,

    però il medio e l’anulare
    non lo vogliono affettare.
    Lesto, lesto mignolino

    scappa via col salamino!



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  18. -*Anjo*-

    -*Anjo*- Leggenda vivente del forum

    I tre giorni della merla I

    Tanto, tanto tempo fa a Milano ci fu un inverno molto rigido.
    La neve scendeva dal cielo e copriva tutta la città, le strade, i giardini.
    Sotto la grondaia di un palazzo in Porta Nuova c’era il nido di una famigliola di merli, che a quel tempo avevano le piume bianche come la neve. C’era la mamma merla, il papà merlo e tre piccoli uccellini, nati dopo l’estate.
    La famigliola soffriva il freddo e stentava a trovare qualche briciola di pane per sfamarsi, perché le poche briciole che cadevano in terra dalle tavole degli uomini venivano subito ricoperte dalla neve che scendeva dal cielo.
    Dopo qualche giorno il papà merlo prese una decisione e disse alla moglie: “Qui non si trova nulla da mangiare, se continua così moriremo tutti di fame e di freddo. Ho un’idea, ti aiuterò a spostare il nido sul tetto del palazzo, a fianco a quel camino, così mentre aspettate il mio ritorno non avrete freddo. Io parto e vado a cercare il cibo dove la neve non è ancora arrivata”.
    E così fu fatto: il nido fu messo vicino al camino e il papà partì. La mamma e i piccoli uccellini stavano tutto il giorno nel nido, scaldandosi tra loro e anche grazie al fumo che usciva tutto il giorno dal camino.
    Dopo tre giorni il papà tornò a casa e quasi non riuscì più a riconoscere la sua famiglia! Il fumo nero che usciva dal camino aveva colorato di nero tutte le piume degli uccellini!
    Per fortuna da quel giorno l’inverno divenne meno rigido e i merli riuscirono a trovare cibo sufficiente per arrivare alla primavera.
    Da quel giorno però tutti i merli nascono con le piume nere e, per ricordare la famigliola di merli bianchi divenuti neri, gli ultimi tre giorni del mese di gennaio sono detti “I tre giorni della merla”.

    I tre giorni della merla II

    Una merla dal bellissimo piumaggio bianco, era sempre strapazzata da gennaio, mese freddo e scuro, che non aspettava altro che lei uscisse dal nido in cerca di cibo, per scatenare freddo e gelo.
    Stufa delle continue persecuzioni, un anno la merla fece provviste che bastassero per un mese intero e poi si rinchiuse nel suo nido. Rimase lì, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che all’epoca durava ventotto giorni.
    Giunti all’ultimo giorno del mese, la merla, credendo di aver ingannato il perfido gennaio, sgusciò fuori dal nido e si mise a cantare per prenderlo in giro.
    Gennaio, furioso, se ne risentì e chiese tre giorni in prestito a febbraio. Avutoli in dono, scatenò bufere di neve, vento, gelo, pioggia.
    La merla si nascose allora in un camino e vi restò ben nascosta aspettando che la bufera passasse.
    Trascorsi i tre giorni e finita la bufera, la merla uscì dal camino, ma a causa della fuliggine, il suo bel piumaggio candido si era tutto annerito.
    Così essa rimase per sempre con le piume nere e da quel giorno tutti i merli nascono di colore scuro.

    Conclusione

    Come in tutte le leggende, esiste un fondo di verità: nel calendario romano il mese di gennaio durava solo ventinove giorni.
    Sempre secondo la leggenda, se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà mite; se invece sono caldi, la primavera arriverà in ritardo.
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  19. auro61

    auro61 Leggenda vivente del forum

    29, 30, 31

    Forse lo sa già qualcuno…
    sono i giorni della Merla
    che a gennaio puoi vederla
    aggirarsi tra i camini
    nelle case coi bambini
    con le mamme e le faccende,
    con i nonni e le leggende.
    Non dobbiamo mai scordare
    che il gran freddo può tornare
    anche se gennaio parte,
    non mettiamo ancor da parte
    i maglioni e i calzettoni
    perché busseranno i tuoni
    a portare neve e vento
    sopra l’erba e sul cemento.​
     
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  20. Picchina

    Picchina Duca del forum

    Centocinquanta, l'anitra canta.
    Canta il gallo, risponde la gallina.
    Madama Colombina,
    si affaccia alla finestra
    con tre colombe in testa.
    Le voglio dar la luna,
    la luna è troppo bella,
    la voglio dare a mia sorella.
    Mia sorella fà i biscottini,
    e li dà a tutti i bambini.
     
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