Aneddoti, fiabe e filastrocche

Discussione in "Archivio di tutto il resto" iniziata da silvia8869, il 18 febbraio 2017.

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  1. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Il pesco e il noce

    Un pesco, che viveva accanto al noce, guardava con invidia il ramo del suo compagno carico di frutti. “Perché lui deve avere tante noci – pensava – mentre io ho così poche pesche? Non è giusto. Voglio provare a fare come lui”. “Non ti ci provare – disse un giovane susino che gli aveva letto nel pensiero – non vedi che rami grossi ha il noce? Non vedi che tronco robusto? Ciascuno deve dare secondo le proprie forze. Pensa a fare delle buone pesche, è la qualità che importa, non la quantità”. Ma il pesco, accecato dall'invidia, non volle ascoltare. Chiese alle sue radici di succhiare più sostanza dalla terra, alle sue fibre di far scorrere più linfa, ai suoi rami di fiorire di più, ai suoi fiori di trasformarsi in frutti, finché, giunta la stagione, si trovò carico di pesche da capo a piedi. Ma le pesche aumentavano di peso e i rami non potevano sostenerle; e nemmeno il tronco poteva reggere tutti quei rami pieni di pesche. Con un gemito il pesco si piegò, poi, con un grande schianto, il tronco si spezzò e tutte le pesche caddero ai piedi del noce.

    Leonardo Da Vinci
     
  2. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

    Un dì la signorina Vanità
    più del solito volle farsi bella

    Mise una trina intorno alla gonnella,
    si strinse il busto senza carità.
    Si profumò i capelli, li arricciò,
    di un gioiello si ornò non mai veduto
    e indossato un mantello di velluto,
    altera tra la gente se ne andò.

    Ma la gente a vederla scoppiò in riso…
    S’era scordata di lavarsi il viso!
     
  3. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    La Storia dei due Ciliegi Innamorati

    «Due Ciliegi innamorati, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare.
    Li vide una Nuvola, che mossa a compassione,
    pianse dal dolore ed agitò le loro foglie …
    ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.

    Li vide una Tempesta, che mossa a compassione,
    urlò dal dolore ed agitò i loro rami …
    ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.

    Li vide una Montagna, che mossa a compassione,
    tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi …
    ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.

    Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra,
    le radici dei Ciliegi erano intrecciate in un abbraccio senza tempo.»

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  4. antobon

    antobon Colonnello del forum

    Vi racconterò del luogo incantato
    esistente tra una cinta di monti,
    dove solo lo spirito virgineo
    dell'immaginazione vi può entrare...
    Il paese delle rose; ove distese
    di rose meravigliose e assai rare,
    eternamente in fiore, pullulano
    tra carnose corsie di semprevivo.
    Bimbi alati circonfusi di luce
    le accudiscono con impegno e amore;
    dissetandole d'acqua chiocciolante
    attinta dalla riva di un ruscello.
    L'incantesimo di quel regno dice:
    che nel cuore di ogni rosa ci sia
    l'amore di ogni essere della terra;
    per far si che non sia mai trascurato.
    Su ogni petalo un pensiero d'amore,
    e tra l'aulenza e una dolce armonia
    danzano nel baglior dell'aria fate
    camuffate da splendide farfalle.
    Ogni rosa è di un colore diverso;
    ad esprimer lo stato dell'anima,
    amando di sgelar la propria tinta
    nei colori e nel tepore del giorno.
    Come un'antica rosa di cristallo
    che ho scorto nell'angolo di un sogno;
    mentre allibiva della notte buia
    linde gocce da un gelo senza fine.
    Tremule e fuggir di foglia in foglia;
    poi tra le spine come un dolce pianto...
    e giunger alla fine su quel manto
    dove i ricordi vivono di spendor.



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  5. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

    La leonessa e la volpe
    La volpe scherniva la leonessa, rinfacciandole di non sapere mai mettere al mondo più di un figlio per volta. " Sì ", rispose quella, " uno solo, ma è un leone ".

    Delle cose belle non si misura la quantità, ma il valore



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  6. bigiopaola

    bigiopaola Semi-dio del forum

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    Il paese dei bugiardi

    Gianni Rodari
    C'era una volta, là
    dalle parti di Chissà,
    il paese dei bugiardi.
    In quel paese nessuno
    diceva la verità,
    non chiamavano col suo nome
    nemmeno la cicoria:
    la bugia era obbligatoria.
    Quando spuntava il sole
    c'era subito una pronto
    a dire: "Che bel tramonto!"
    Di sera, se la luna
    faceva più chiaro
    di un faro,
    si lagnava la gente:
    "Ohibò, che notte bruna,
    non ci si vede niente".
    Se ridevi ti compativano:
    "Poveraccio, peccato,
    che gli sarà mai capitato
    di male?"
    Se piangevi: "Che tipo originale,
    sempre allegro, sempre in festa.
    Deve avere i milioni nella testa".
    Chiamavano acqua il vino,
    seggiola il tavolino
    e tutte le parole
    le rovesciavano per benino.
    Fare diverso non era permesso,
    ma c'erano tanto abituati
    che si capivano lo stesso.
    Un giorno in quel paese
    capitò un povero ometto
    che il codice dei bugiardi
    non l'aveva mai letto,
    e senza tanti riguardi
    se ne andava intorno
    chiamando giorno il giorno
    e pera la pera,
    e non diceva una parola
    che non fosse vera.
    Dall'oggi al domani
    lo fecero pigliare
    dall'acchiappacani
    e chiudere al manicomio.
    "E' matto da legare:
    dice sempre la verità".
    "Ma no, ma via, ma và ..."
    "Parola d'onore:
    è un caso interessante,
    verranno da distante
    cinquecento e un professore
    per studiargli il cervello ..."
    La strana malattia
    fu descritta in trentatre puntate
    sulla "Gazzetta della bugia".
    Infine per contentare
    la curiosità
    popolare
    l'Uomo-che-diceva-la-verità
    fu esposto a pagamento
    nel "giardino zoo-illogico"
    (anche quel nome avevano rovesciato ...)
    in una gabbia di cemento armato.
    Figurarsi la ressa.
    Ma questo non interessa.
    Cosa più sbalorditiva,
    la malattia si rivelò infettiva,
    e un po' alla volta in tutta la città
    si diffuse il bacillo
    della verità.
    Dottori, poliziotti, autorità
    tentarono il possibile
    per frenare l'epidemia.
    Macché, niente da fare.
    Dal più vecchio al più piccolino
    la gente ormai diceva
    pane al pane, vino al vino,
    bianco al bianco, nero al nero:
    liberò il prigioniero,
    lo elesse presidente,
    e chi non mi crede
    non ha capito niente.
     
  7. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Il cedro ambizioso

    Un albero di cedro si ergeva maestoso in mezzo a tante altre piante.
    Gli sembrava di essere il più bello di tutti gli altri alberi
    e viveva male là nascosto.
    Attese che il padrone gli passasse vicino
    e sottovoce lo pregò di tagliare tutte le piante che aveva intorno.
    Il padrone lo ascoltò
    e
    siccome aveva bisogno di legna per l’inverno
    dopo poco tempo sradicò tutti gli altri alberi.
    Non era trascorsa una settimana che imperversò un forte vento,
    un vero uragano.
    Il cedro venne sbattuto e sconquassato da cima a fondo,
    poi d'un colpo a terra schiantato.
    Se non fosse stato cosi ambizioso..

    Leonardo da Vinci
     
  8. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    Il bambino che raccontava bugie


    C’era una volta un bambino di nome Peppino che era un ragazzino bugiardo.
    All’inizio era stato un bimbo come tutti gli altri, ma un giorno, per caso,
    aveva scoperto che inventando una bugia poteva liberarsi di ciò che gli dava fastidio e non gli piaceva.
    Poteva, cioè, allontanare rimproveri e punizioni scaricandole su qualcun altro, per esempio,
    suo fratello Pallino, grassottello e bonaccione, nonchè cocco della mamma che dopo una sgridata lo perdonava e tutto finiva lì.
    Sì, la faccenda era cominciata quella volta in cortile quando, durante una gara di goal tra lui e il suo fratellino più piccolo,
    con un calcione ben assestato aveva spedito il pallone dritto nel vetro della finestra della signora Giovanna, l’inquilina del primo piano.
    La donna si era affacciata urlante ed era andata subito a lamentarsi dalla loro madre chiedendo danni e punizione.
    Era iniziata una serie di domande incalzanti poste dalla mamma arrabbiatissima:
    “Chi è stato? Di chi è la colpa? E’ modo di fare? Chi resterà senza gelato per una settimana?”
    Pallino si era messo subito a piangere e Peppino lo aveva seguito a ruota:
    Tra le lacrime protestavano entrambi: “Non sono stato io, non è colpa mia, è stato lui….”.
    La mamma, che non conosceva Salomone, aveva strepitato, aveva minacciato, aveva pagato i danni e aveva lasciato passare la cosa.
    Da quel momento per Peppino si erano aperti orizzonti sconosciuti: non era più costretto a dire la verità, poteva inventare bugie.
    Chi aveva scritto con i pennarelli sul muro del corridoio della scuola “La bidella Sara è antipatica”?
    Chi aveva nascosto il libro di lettura di Marco nell’ultimo cassetto della cattedra?
    Chi aveva infilato il berretto di Paolo nella cartella di Simonetta?
    Chi aveva mangiato di nascosto la merendina al cioccolato di Marcella?
    Lui, sempre lui, Peppino.
    Ma Peppino negava, accusava qualcun altro che veniva punito al posto suo.
    Presto i compagni di classe si accorsero del suo modo di fare e cominciarono a prendere le distanze.
    Nessuno voleva più essergli amico.
    Così, Peppino si ritrovò solo. Nessun amico. Nessuno con cui chiacchierare, ridere, scherzare, giocare.
    Quando se ne rese conto, ne parlò con la sua mamma e le raccontò tutta la verità,
    anche la storia della pallonata nel vetro della signora Giovanna.
    “Avevo capito”, disse la mamma abbracciandolo, “che qualcosa tormentava il tuo cuoricino.
    Non eri più tu, non eri più il mio bambino, essendo tutto preso ad inventare scuse e giustificazioni.
    Non avere paura di dire la verità, sempre, anche quando temi che io possa adirarmi o rimproverarti.
    Sii coraggioso, chiedi scusa.
    Vedrai che nessuno più ti metterà da parte e tutti torneranno ad esserti amici.”
    Peppino fu un vero ometto e obbedì alla sua mamma.
    Ritrovò la serenità e fu di nuovo felice.

    Anche tu che leggi, stai attento: essere bugiardi è un difetto preoccupante e pericoloso,
    perché porta alla perdita della fiducia di chi ti sta vicino, visto che nessuno crede più a ciò che dici.
    Nessuno, infatti, vuole avere come amico chi fa le cose di nascosto e non dice la verità,
    perché un amico è una persona di cui ti puoi fidare, a cui puoi aprire il tuo cuore,
    dirgli cosa pensi con la sicurezza di essere compreso e difeso.
    Ricorda che devi dire sempre la verità, costi quel che costi:
    nessuno vuol avere a che fare con chi è abituato a mentire,
    perchè non può contare sulla parola data e sull’amicizia sincera.
     
  9. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Mauro proveniva da una buona famiglia con genitori amorevoli…due fratelli e una sorella, che avevano successo nella vita scolastica e sociale. Vivevano in un bel quartiere e Mauro aveva tutto quello che un ragazzino può desiderare. Ma alle elementari, Mauro fu subito etichettato come soggetto «speciale». Nelle medie era il «disadattato piantagrane». Alle scuole superiori cominciò a inanellare espulsioni e voti disastrosi. Una domenica, un insegnante incrociò la famiglia e disse:
    «Mauro sta facendo molto bene in questo periodo. Siamo molto soddisfatti di lui».
    «Forse ci state confondendo con un’altra famiglia…» disse il padre.
    «Il nostro Mauro non ne azzecca mai una. Siamo molto imbarazzati e non sappiamo capire perché».
    Mentre l’insegnante se ne andava, la madre osservò:
    «Però, a pensarci bene, Mauro non si è cacciato nei guai nell’ultimo mese.
    Inoltre è sempre andato a scuola presto e si è sempre fermato più del necessario.
    Che cosa starà succedendo?».
    Alla consegna della prima pagella, i genitori di Mauro si aspettavano voti bassi e note insoddisfacenti sul comportamento.
    Invece sulla pagella c’erano voti più che sufficienti e una menzione speciale in condotta.
    Mamma e papà erano sconcertati.
    «A chi ti sei seduto vicino, per avere questi voti?» chiese papà con sarcasmo.
    «Ho fatto tutto da solo» rispose umilmente Mauro.
    Perplessi e non completamente convinti, i genitori di Mauro lo riportarono a scuola per parlare con il preside.
    Egli assicurò loro che Mauro stava andando molto bene.
    «Abbiamo una nuova insegnante di sostegno, e sembra che lei abbia una particolare influenza su Mauro» disse.
    «Penso che dovreste conoscerla».
    Quando il trio si avvicinò, la donna aveva il capo abbassato.
    Le ci volle un istante per accorgersi che aveva visite.
    Quando lo capì, si alzò in piedi e iniziò a gesticolare con le mani.
    «Cos’è questo?» chiese indignato il padre di Mauro.
    «Linguaggio dei segni? Questa donna è sordomuta! ».
    «Ecco perché è così straordinaria» disse Mauro, mettendosi in mezzo.
    «Lei fa molto di più, papà. Lei sa ascoltare! » .
    .........
    LA MORALE:
    A volte si possono scambiare mille parole con le persone e sentirsi tuttavìa profondamente soli in quanto non c’è nessuno che ti “ascolta veramente”!
     
  10. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    La storia dell'asino nel pozzo

    Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo.
    Non si era fatto male, ma non poteva più uscire.
    Il povero animale, disperato, continuò a ragliare sonoramente per ore.
    Il contadino era straziato dai lamenti dell’asino,
    voleva salvarlo e cercò in tutti i modi di tirarlo fuori ma dopo inutili tentativi,
    si rassegnò e prese una decisione crudele.
    Poiché l’asino era ormai molto vecchio e non serviva più a nulla e
    poiché il pozzo era ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo,
    chiese aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo.
    Il povero asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo
    capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile.
    Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asino rimase quieto.

    Passò del tempo, nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a gettare la terra.
    Finalmente il contadino guardò nel pozzo e rimase sorpreso per quello che vide.
    Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l’asino se ne liberava,
    scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra.
    Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra,
    saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo.
    Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino
    l’asino riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e cominciò a trottare felice.


    Tutti noi, presto o tardi, finiamo col finire dentro a un pozzo, ovvero ci troviamo ad affrontare le difficoltà della vita che,
    talvolta, ci possono sembrare persino superiori alle nostre possibilità.
    Queste poi, spesso e volentieri, non ci risparmiano affatto “badilate di terra” addosso,
    non di rado anche dalle persone più care.
    Ma questa semplice storia ci insegna che queste difficoltà,
    che le prove della vita, possono essere per noi un motivo di crescita,
    di “elevazione”, come lo sono state per l’asinello che,
    badilata dopo badilata,
    si è sempre più innalzato fino a giungere fuori dal pozzo in cui era caduto.
     
  11. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Il bambino e le stelle
    Una tempesta terribile si abbattè sul mare.
    Lame affilate di vento gelido trafiggevano l’acqua e la sollevavano in ondate gigantesche che si abbattevano sulla spiaggia come colpi di maglio, o come vomeri d’acciaio. Aravano il fondo marino scaraventando le piccole bestiole del fondo, i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di metri dal bordo del mare.
    Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l’acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano nell’agonia migliaia e migliaia di stelle marine. Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa.
    Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa. Arrivarono anche troupe televisive per filmare lo strano fenomeno. Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo.
    Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c’era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare. Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente.
    All’improvviso il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le piccole mani tre piccole stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell’acqua. Poi tornò indietro e ripetè l’operazione.
    Dalla balaustra di cemento, un uomo lo chiamò: “Ma che fai ragazzino?”
    “Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia” – rispose il bambino senza smettere di correre.
    “Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!” – gridò l’uomo. “E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Non puoi cambiare le cose!”
    Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un’altra stella di mare e gettandola in acqua rispose: “Ho cambiato le cose per questa qui”.
    L’uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò, si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia. Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro a buttare stelle marine nell’acqua. Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell’acqua.

    “Per cambiare il mondo basterebbe che qualcuno, anche piccolo, avesse il coraggio di incominciare.”
     
    Piace a Blu, antobon, maryrouge19 e ad altri 5.
  12. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

    L'alto dirigente piombò all'improvviso nell'ufficio e rimproverò aspramente il povero responsabile della sezione.

    Il responsabile diede una solenne lavata di capo all'impiegato.

    L'impiegato chinò la testa, ma tornato a casa si sfogò urlando con la moglie.

    La moglie si rivalse con la figlia che non aveva messo in ordine la stanza.

    La ragazza sferrò una pedata al cane che si mise a inseguire rabbiosamente il gatto.

    La storia si concluse con la morte dei topi.

    Questo è ciò che accade nella società. Aggressione e violenza si spostano dal più forte al più debole. E a pagare sono sempre gli ultimi.
     
  13. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    Il carretto vuoto

    Il bambino camminava in una strada di campagna in compagnia del padre,
    quando questi si arrestò in prossimità di una curva e gli chiese:
    "Oltre il canto dei passeri, senti qualcosa?"
    Il ragazzo aguzzò le orecchie e dopo qualche secondo rispose:
    "Ascolto il rumore di un carretto".
    "Giusto", disse il padre, "E' un carretto vuoto".
    "Come fai a sapere che si tratta di un carretto vuoto se non lo hai ancora visto?"
    Il padre rispose: "E' facile capire quando è un carretto vuoto,
    dal momento che quanto più è vuoto tanto più fa rumore".

    Divenni adulto e anche oggi quando vedo una persona che parla troppo, interrompe la conversazione degli altri, è invadente,
    si vanta delle doti che pensa di avere, è prepotente e pensa di poter fare a meno degli altri,
    ho l’impressione di ascoltare la voce di mio padre che dice:

    "Quanto più il carretto è vuoto tanto più fa rumore…"

    - dal web -​
     
  14. antobon

    antobon Colonnello del forum


    Un ragazzino di nome Hansel
    insieme a Gretel, la sua sorellina,
    sente per caso che la matrigna
    dice a suo padre, una sera, in cucina:
    “Non c’è più un soldo e per i tuoi figli
    non c’è che un tozzo di pane a testa.
    Per non vederli morire di fame
    abbandoniamoli nella foresta…”.
    Il giorno dopo, padre e matrigna
    vanno nel bosco coi due figlioli,
    poi s’allontanano senza dir nulla
    e i due bambini rimangono soli.
    Ma i sassolini, fatti cadere
    dal furbo Hansel lungo il cammino,
    fanno tornare ben presto a casa
    col chiar di luna, bimba e bambino.
    Passano i giorni, la fame resta,
    e son di nuovo là abbandonati,
    non trovan più del pane i pezzetti,
    già gli uccellini li hanno mangiati!
    Gretel singhiozza:”Ho tanta paura!”
    Hansel le dice:”Con me sei al sicuro”,
    le dà la mano e camminano a lungo…
    intanto il bosco è sempre più scuro!
    A un tratto Hansel, che scruta nel buio,
    grida:”Laggiù c’è una luce!E’ vicina!”.
    I bimbi corrono tutti felici
    e così arrivano ad una casina.
    Che strana casa di zucchero e panna,
    di cioccolato, biscotti e canditi!
    I bimbi assaggiano…hanno una fame!
    E chi resiste a quei dolci squisiti?
    Tutto ad un tratto la porta si apre
    e una vecchina li invita ad entrare…
    però è una strega che mangia i bambini!
    Hansel e Gretel si fanno acchiappare!
    Lei chiude Hansel dentro a una gabbia,
    poi dice a Gretel:”Tu invece mi aiuti!
    Accendi il forno che voglio arrostire
    quel ragazzino tra dieci minuti”.
    Povera Gretel, non sa cosa fare!
    Poi ha un’idea e, con aria innocente,
    dice alla vecchia:”Non sono capace
    di controllare se il forno è bollente!”.
    La strega infila la testa nel forno,
    ma Gretel, pronta accanto al portello,
    la spinge dentro con tutte le forze
    e chiude il forno con il chiavistello!
    Poi, finalmente, spalanca la gabbia
    e abbraccia stretto il suo fratellino.
    Intorno a loro c’è un vero tesoro:
    ” Possiamo prenderne almeno un pochino!”.
    E così i bimbi, con oro e gioielli,
    tornano a casa dal loro papà.
    Lui li credeva perduti per sempre
    e adesso piange di felicità!
    Gianni Rodari

    ***

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    A lorilu e silvia8869 piace questo elemento.
  15. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Un giorno un signore seduto ad un bar mi guardò e mi disse:
    "Ragazza, tu sai cos'è l'amicizia?"
    Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere.
    "Lo vedi quel signore seduto laggiù?
    Ecco quello è il mio migliore amico, siamo nati entrambi nel 49, siamo nati e cresciuti insieme, io ho fatto da testimone di nozze a lui, e lui lo ha fatto a me, abbiamo comprato la terra da lavorare insieme e tutti i giorni venivamo qua, ci prendevamo due bianchini, e leggevamo le notizie, però era lui a leggerle a me perchè io non so leggere, sempre insieme..
    Nel 1988 abbiamo litigato, ce le siamo anche date e da quel giorno non ci siamo più parlati, nemmeno un "ciao", beh ti dirò.. dal 1988, nonostante tutto, entrambi veniamo qui ogni mattina, ogni giorno ci vediamo, non ci salutiamo e ci sediamo in due tavolini diversi, entrambi prendiamo un bianchino, tutti i giorni prende il giornale e legge le notizie ad alta voce,
    la gente pensa che sia matto... ma lo fa per me dal'ottantotto."
     
  16. S3NNAR

    S3NNAR Semi-dio del forum

    Un professore, davanti alla sua classe di filosofia, prende un grande barattolo di maionese vuoto e procede a riempirlo con delle palle da golf. Chiede agli studenti se il barattolo è pieno. Gli studenti sono d’accordo.
    Allora il professore prende una scatola piena di palline di vetro e la versa dentro il barattolo. Le palline di vetro riempiono gli spazi vuoti tra le palle da golf. Il professore chiede di nuovo agli studenti se il barattolo è pieno e loro rispondono di nuovo di sì.
    Il professore, a questo punto, prende una scatola di sabbia e la versa dentro il barattolo. Ovviamente la sabbia riempie tutti gli spazi vuoti e il professore chiede ancora se il barattolo è pieno. Questa volta gli studenti rispondono con un sì unanime.
    Il professore, velocemente, aggiunge 2 tazze di caffè al contenuto del barattolo ed effettivamente riempie tutti gli spazi vuoti tra la sabbia. Subito dopo arriva la sua spiegazione “Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita. Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l’amore. Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restassero solo quelle, le nostre vite sarebbero ancora piene.
    Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano come il lavoro, la casa, la macchina ecc. La sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia non ci sarebbe posto per le palline di vetro, né per le palle da golf.
    La stessa cosa succede con la vita: se utilizziamo tutto il nostro tempo nelle cose piccole non avremmo mai spazio per le cose realmente importanti. Fate attenzione alle cose che sono cruciali per la vostra felicità. Stabilite le vostre priorità.”
    Uno degli studenti alza la mano e chiede cosa rappresenta il caffè.
    Il prof sorride e dice “Sono contento che tu mi faccia questa domanda . È solo per dimostrarvi che, non importa quanto occupata possa sembrare la vostra vita, c’è sempre posto per due tazze di caffè con un amico.”
     
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  17. lorilu

    lorilu Imperatore del forum

    Il viandante

    Un uomo, il suo cavallo ed il suo cane camminavano lungo una strada.
    Mentre passavano vicino ad un albero gigantesco, un fulmine li colpì, uccidendoli all’istante.
    Ma il viandante non si accorse di aver lasciato questo mondo e continuò a camminare,
    accompagnato dai suoi animali.
    A volte, i morti impiegano qualche tempo per rendersi conto della loro nuova condizione…
    Il cammino era molto lungo; dovevano salire una collina, il sole picchiava forte ed erano sudati e assetati.
    A una curva della strada, videro un portone magnifico, di marmo,
    che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d’oro,
    al centro della quale s’innalzava una fontana da cui sgorgava dell’acqua cristallina.
    Il viandante si rivolse all’uomo che sorvegliava l’entrata.
    “Buongiorno”
    “Buongiorno” rispose il guardiano.
    “Che luogo è mai questo, tanto bello?”
    “E’ il cielo”
    “Che bello essere arrivati in cielo, abbiamo tanta sete!”
    “Puoi entrare e bere a volontà”.
    Il guardiano indicò la fontana.
    “Anche il mio cavallo ed il mio cane hanno sete”
    “Mi dispiace molto”, disse il guardiano, “ma qui non è permesso l’entrata agli animali”.
    L’uomo fu molto deluso: la sua sete era grande, ma non avrebbe mai bevuto da solo.
    Ringraziò il guardiano e proseguì.
    Dopo avere camminato a lungo su per la collina,
    il viandante e gli animali giunsero in un luogo il cui ingresso era costituito da una vecchia porta,
    che si apriva su un sentiero di terra battuta, fiancheggiato da alberi.
    All’ombra di uno di essi era sdraiato un uomo che portava un cappello;
    probabilmente era addormentato.
    “Buongiorno” disse il viandante.
    L’uomo fece un cenno con il capo.
    “Io, il mio cavallo ed il mio cane abbiamo molta sete”.
    “C’è una fonte fra quei massi”, disse l’uomo, indicando il luogo, e aggiunse:
    “Potete bere a volontà”.
    L’uomo, il cavallo ed il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono.
    Il viandante andò a ringraziare.
    “Tornate quando volete”, rispose l’uomo.
    “A proposito, come si chiama questo posto?”
    “Cielo”
    “Cielo? Ma il guardiano del portone di marmo ha detto che il cielo era quello là!”
    “Quello non è il cielo, è l’inferno”.
    Il viandante rimase perplesso.
    “Dovreste proibire loro di utilizzare il vostro nome!
    Di certo, questa falsa informazione causa grandi confusioni!”
    “Assolutamente no.
    In realtà, ci fanno un grande favore.
    Perché là si fermano tutti quelli che non esitano ad abbandonare i loro migliori amici….”

    - Paulo Coelho -
     
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  18. bigiopaola

    bigiopaola Semi-dio del forum

    Carnevale in filastrocca

    Gianni Rodari


    Carnevale in filastrocca,
    con la maschera sulla bocca,
    con la maschera sugli occhi,
    con le toppe sui ginocchi:
    sono le toppe d’Arlecchino,
    vestito di carta, poverino.
    Pulcinella è grosso e bianco,
    e Pierrot fa il saltimbanco.
    Pantalon dei Bisognosi
    “Colombina,” dice, “mi sposi?”
    Gianduia lecca un cioccolatino
    e non ne da niente a Meneghino,
    mentre Gioppino col suo randello
    mena botte a Stenterello.
    Per fortuna il dottor Balanzone
    gli fa una bella medicazione,
    poi lo consola: “È Carnevale,
    e ogni scherzo per oggi vale.”​
     
    Ultima modifica: 25 febbraio 2017
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  19. silvia8869

    silvia8869 Leggenda vivente del forum

    Una vita in crociera
    C'era una volta una donna anziana che viaggiava felice su una nave da crociera. Un uomo aveva notato che nonostante fosse sola, la donna era in grande confidenza con tutto lo staff della nave. Un giorno l'uomo chiese a un cameriere informazioni su di lei, immaginando che l'anziana signora potesse essere la proprietaria della nave.
    Il cameriere rispose all'uomo che non sapeva molto di lei. L'aveva solamente vista nelle ultime quattro crociere.
    Una sera, lasciando la sala ristorante, la vide di nuovo e decise di fermarsi a salutarla. Chiacchierarono amabilmente quando lui le disse:
    - "So che ha partecipato alle ultime quattro crociere".
    - "Sì, è vero." - Rispose lei.
    - "Ma perché?".
    - "Perché è più economico di una casa di riposo! Io non voglio andare in una casa di riposo. Rimarrò su questa nave da crociera. Una casa di riposo costa circa 200 € al giorno. Qui ho uno sconto fedeltà e uno sconto senior. In tutto pago 135 € al giorno. Gli altri 65 € li destino agli extra e alle mance per questi giovani così gentili. Qui posso avere fino a dieci pasti al giorno, e la qualità è ottima. Posso anche chiedere il servizio in camera. A volte faccio colazione a letto. La piscina è gratis. C'è la palestra. Anche la lavanderia è gratis. Ogni sera ci sono degli spettacoli. Anche dentifricio, rasoi, shampoo e sapone sono gratis. Mi trattano come una cliente VIP, non come una paziente d'ospedale. Ogni 7 o 14 giorni poi incontro gente nuova e interessante con cui faccio piacevoli chiacchierate. Lenzuola e asciugamani sono sempre puliti. A bordo c'è sempre un medico.
    E' così che voglio vivere il resto dei miei giorni."
     
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  20. leonardopelle

    leonardopelle Mostro del forum

    C'era una volta un grande violinista. Il suo nome era Niccolò Paganini. Alcuni dicevano che era strano. Altri che era angelico. Era capace di trarre dal suo violino note magiche.

    Una sera, il teatro dove doveva esibirsi era affollatissimo. Paganini fu accolto da un'ovazione. Il maestro impugnò il violino e cominciò a suonare nel silenzio assoluto: brevi e semibrevi, crome e semicrome, ottave e trilli sembravano avere ali e volare al tocco delle sue mani.

    Improvvisamente, un suono diverso sospese l'estasi della platea. Una delle corde del violino di Paganini si ruppe. Il direttore si fermò. L'orchestra che accompagnava il violinista tacque. Il pubblico ammutolì. Ma Paganini non smise di suonare.

    Guardando la partitura, continuò a intessere melodie deliziose con il suo violino. Tuttavia dopo qualche istante un'altra corda del violino si spezzò. Il direttore dell'orchestra si fermò. L'orchestra tacque nuovamente. Paganini non si fermò. Come se niente fosse, ignorò le difficoltà e continuò la sua deliziosa melodia.

    Il pubblico non si accorse di niente. Finché non saltò, con un irritante stridio, un'altra corda del violino. Tutti, attoniti, esclamarono:

    "Oh!"

    L'orchestra si bloccò. Il pubblico rimase con il fiato sospeso, ma Paganini continuò. L'archetto correva agile traendo suoni celestiali dall'unica corda che restava del violino.

    Neppure una nota della melodia fu dimenticata. L'orchestra si riprese e il pubblico divenne euforico per l'ammirazione. Paganini aggiunse altra gloria a quella che già lo circondava. Divenne il simbolo dell'uomo che sfida l'impossibile.

    Sicuramente ci sono problemi che ci affliggono. Ognuno ha problemi: siano essi personali, coniugali, familiari, non lasciare che demoliscano il tuo lavoro ma soprattutto la stima che hai di te stesso. Non tutto è perduto. Esiste sempre almeno una corda. E tu puoi ancora continuare a suonare. Impara a scoprire come la vita lascia sempre un'ultima corda. Quando senti che lo sconforto e lo scoramento ti pervadono, non ti ritirare. Tenta ancora una volta. La vita non ti strapperà mai tutte le corde. La corda dimenticata, l'ultima corda rimasta, è quella che ti sorprenderà dandoti il miglior risultato.
     
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